Ha riscosso notevole successo di pubblico ed ha suscitato anche l'interesse della critica la bella mostra dell' artista albenganese Sergio Giusto alla PassepARTout Unconventional Gallery di Milano.
In esposizione fino a domani ci sono una settantina di opere tra pittoriche e sculture. Caratterizzato da una profonda empatia, con quello che lui stesso definisce il Realismo Magico, Giusto sta ancora oggi proseguendo la sua ricerca stilistica iniziata oltre 40 anni or sono, quando realizzò le prime sue opere. All' inaugurazione della personale milanese erano presenti artisti, collezionisti, galleristi, giornalisti, esperti d'arte ed appassionati. A presentare le opere e l'autore sono stati il professore di Storia dell' Arte Gianluigi Guarneri e la curatrice dell' evento Elena Ferrari, direttrice della PassepARTout Unconventional Gallery. Giusto è l'artista che, in occasione della partenza del Giro ciclistico d'Italia, ha donato una sua originale opera al Comune di Albenga e che ha esposto recentemente una ventina di suoi pezzi alla Libreria San Michele di Albenga. Anche la mostra ingauna ha avuto molto pubblico e notevole successo. L' antologica milanese, molto più grande, presenta opere rappresentative dei vari momenti creativi più caratteristici della carriera di Giusto. "I miei quadri - spiega lo stesso autore- rappresentano il mio modo interiore e li definirei salvifici considerando che ho iniziato a creare a seguito di difficoltà familiari e che sono stati il mezzo con cui mantenere un rapporto sano con me e con l'esterno. La pittura è stata un mezzo espressivo potente e i volti trasformati da umani in animali che sono un fattore ricorrente nella mia pittura mi aiutano ad estrarre l'anima da volti che sono spesso maschere".
Giusto è tornato da pochi mesi ad abitare ad Albenga dopo aver vissuto per oltre vent'anni sul Lago di Garda dove, la vicinanza con la capitale dell'arte italiana, Milano, ha presto facilitato il suo ingresso nel giro di alcune prestigiose gallerie meneghine: " Ma a me, in tutta franchezza- prosegue l'artista- i soldi non sono mai interessati. Nella vita precedente ho cercato di impegnarmi in campo commerciale, ma si trattava di una strada che non mi era congeniale. Poi ho scelto il mondo della creatività e della fantasia. La mia arte è poi nata soprattutto dalle esperienze quotidiane, dalla sofferenza, da una serie di eventi personali che mi hanno cambiato radicalmente la vita". Allievo del grande Maestro Silvano Gilardello, direttore dell' Accademia di Verona, e del noto scultore Pino Castagna, Giusto riesce oggi a combinare con equilibrio realtà e sogno. La sua arte è definita " Realismo magico", ma Giusto è in verità un artista versatile e poliedrico: scultore e grafico, legato all' Art Brut ed a quella del riciclo, perciò spesso non è proprio possibile classificare i suoi lavori, anche se con grande spirito critico afferma: "La mia arte è impostata su criteri simbolici avallata da quella frase di Dino Buzzati che sosteneva che il simbolismo è una seducente follia di visioni". Ed in effetti molte sue opere sono dense di significati e di personaggi, di colori e strutturate su diversi piani, insomma molto complesse e frutto di grande, faticoso e raffinato lavoro. Le opere di Giusto, che ha alle spalle molte personali e collettive, fanno parte di decine di prestigiose collezioni private. Ha ottenuto notevoli successi nella Fiere di Padova, Cremona, Forlì e Zurigo. Molto interessanti sono anche le sculture che nascono nell'ambito dell'arte del riciclo: " Utilizzo - conclude Giusto- oggetti di vario genere, pezzi di computer inutilizzabili, assemblo oggetti di recupero, anche d'uso quotidiano, collocandoli su tavole dipinte con colori acrilici. Si tratta di una tecnica che mi rilassa e consente di esulare un po' dal mio mondo artistico ed onirico che è invece ricco di intense passioni, ma anche pieno di contraddizioni ed angosce". Per anni, nel suo studio a Garda, Sergio Giusto ha lavorato incessantemente alla ricerca di un, ora raggiunto e maturo, equilibrio tra forma e colore che lo colloca davvero fra i più validi artisti liguri-lombardi della generazione di mezzo.
CLAUDIO ALMANZI