MILANO. Il porceddu, il maialino sardo, è presente al Padiglione della Coldiretti all'EXPO
Creato il 26 giugno 2015 da Agipapress
MILANO. Dopo
3 anni e 7 mesi di blocco totale che hanno impedito fino ad ora di
varcare i confini dell’isola è arrivato oggi ad Expo l’originale “porcetto
sardo” che è l’unico prodotto nazionale
a godere della deroga speciale del Ministero della Salute, prevista a
livello internazionale nel caso di Esposizioni Universali.
L’iniziativa è
degli allevatori sardi della Coldiretti che insieme con il presidente
nazionale Roberto Moncalvo hanno offerto porcetto
in assaggio nel padiglione “No farmers no party“ dell’Expo sotto la
sorveglianza speciale, in tutte le fasi di arrivo, preparazione, cottura
e distribuzione, delle autorità sanitarie che sono state
preventivamente informate dell’iniziativa a garanzia del rispetto
delle procedure. Una festa che, sottolinea la Coldiretti, ha
coinvolto molti visitatori italiani e stranieri che hanno potuto
apprezzare in esclusiva uno dei prodotti piu’ caratteristici
dell’identità nazionale e della Sardegna.
Era
dall’11 novembre del 2011 che il maialetto sardo, sottolinea Coldiretti, non varcava i confini dell’isola, quando un decreto
dell’Unione europea sospendeva le autorizzazioni
all'esportazione di carni suine fresche e insaccate sarde a causa
delle recrudescenza della peste suina africana presente in Sardegna dal 1978.
Sei giorni dopo, il 17 novembre, un documento emanato dal
Ministero della Salute, chiarì che tale limitazione
“riguarda la macellazione di suini allevati in Sardegna e la
lavorazione delle relative carni, nonchè la spedizione delle medesime e
dei prodotti dalle stesse ottenuti, verso il restante territorio
comunitario”.
L’11 ottobre del 2014 veniva pubblicata sulla
Gazzetta ufficiale europea, a firma del Commissario per la Salute e le
politiche dei consumatori Tonio Borg, la proroga fino al 31 dicembre del
2018, del divieto di spedizione di suini vivi, sperma, ovuli, embrioni,
preparati e sottoprodotti a base di carni
suine dall'Isola.
Considerata
l’estrema rigidità del protocollo, dovuta ai controlli sanitari molto
stretti, la deroga per l’Expo, fa notare Coldiretti, rappresenta
un momento importante per iniziare
un percorso che in breve consenta a tutte le aziende sarde che allevano
i suini in modo regolare di poter riprendere respiro con la possibilità
di esportare un prodotto molto ricercato e che può consentire di creare
nuovi posti di lavoro in Sardegna.
Il
“porcheddu” o “porceddu”, spesso italianizzato con il termine
"porcetto", è un classico della cucina pastorale sarda e si ottiene
dalla cottura lenta e allo spiedo su graticole di
un maialino da latte di 4 o 5 chili di peso o di venti giorni, che, conclude Coldiretti, viene aromatizzato con mirto o rosmarino dopo
la cottura.
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