MILANO. Sono oltre 10mila le
imprese agricole guidate da donne in Lombardia, pari ad oltre il 22% del
totale.
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati della
Camera di Commercio di Milano in occasione della festa dell’8 marzo.
In
provincia di Sondrio, spiega la Coldiretti, si registra la maggior incidenza
con quasi 2 aziende su 5 in mano alle agrimanager.
A livello assoluto, invece, sul podio dei territori con il maggior numero di
imprese “in rosa” ci sono Brescia (2.212), Pavia (1.568) e Mantova (1.511). A
seguire la provincia di Bergamo (1.208).
Se poi si considera la
partecipazione attiva delle donne nella gestione delle aziende, spiega Coldiretti
Lombardia, abbiamo protagonisti al femminile in almeno una realtà su due. “Non
siamo più solo gli angeli del focolare – spiega Wilma Pirola, Responsabile
Donne Impresa Coldiretti Lombardia – ma aiutiamo figli e mariti a 360 gradi,
svolgendo anche mansioni un tempo prettamente maschili come ad esempio guidare
i mezzi agricoli o occuparsi della mungitura”.
Wilma Pirola responsabile
Donne Impresa Coldiretti Lombardia
Il ruolo delle donne nei
campi è diventato sempre più importante grazie anche alla legge di orientamento
del 2001 fortemente voluta da Coldiretti, e che ha rivoluzionato e
allargato i confini dell’attività rurale verso la multifunzionalità.
“Le imprenditrici agricole –
continua Wilma Pirola - hanno contribuito al rinnovamento vissuto dal nostro
settore negli ultimi dieci anni: hanno dimostrato di essere in grado di
coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della
qualità della vita e l’attenzione al sociale, la valorizzazione dei prodotti
tipici locali e la difesa dei territori”.
Rosa Erminia Cesari
Prefetto di Pavia
L’universo femminile
trova poi sempre più spazio anche in campi storicamente maschili come la
politica e le istituzioni. Se si considerano i rappresentanti del Governo sul
territorio, spiega un’analisi della Coldiretti regionale in occasione dell’8
marzo – ben 7 prefetture lombarde su 12 sono guidate da donne: a Bergamo,
Lecco, Mantova, Monza, Cremona, Lodi e Pavia.
Intanto, aggiunge Coldiretti
Lombardia, a quattro anni dall’entrata in vigore dalla prima legge sulle quote
rosa del 2012, nelle giunte di 8 capoluoghi lombardi su 12 le donne
rappresentano il 40% degli assessori, con il record di Cremona dove arrivano al
50%.
Uniche eccezioni
“maschiliste”: Como con il 33,3%, Monza e Brescia con il 30% e Varese con il
10%, capoluoghi dove si deve andare ancora al rinnovo elettorale con le nuove
norme sulla parità di genere.
Doppio binario invece in Regione Lombardia dove
in Giunta l’altra metà del cielo è al 40% mentre in Consiglio non arriva al 19%.
(mpa)