MILANO. Latte, allarme rosso per le stalle lombarde: persi 150milioni per il crollo dei prezzi

Creato il 15 gennaio 2015 da Agipapress

Ettore Prandini

MILANO. Latte, allarme rosso per le stalle in Lombardia.
Secondo la stima della Coldiretti regionale ammonta a circa 150 milioni di euro il danno subito dagli allevamenti a seguito del taglio di oltre il 19% sul prezzo al litro, sceso dai 44,5 centesimi dell’ultimo accordo scaduto a giugno 2014 ai circa 36 attuali.

“E non mi pare – spiega Ettore Prandini presidente di Coldiretti Lombardia – che il prezzo al dettaglio del latte fresco sia sceso sotto l’euro, seguendo il taglio del 19% che invece gli allevatori si sono visti imporre dalle industrie. Anzi al netto di qualche offerta promozionale, le famiglie stanno pagando almeno € 1,20 al litro. Stesso discorso per quasi tutti i prodotti lattiero caseari. Mentre non so per quanto ancora le stalle riusciranno a resistere”. Fra il 2003 e il 2013, spiega un’analisi di Coldiretti Lombardia, il numero degli allevamenti lombardi è diminuito di oltre il 30% passando da 8.761 a 6.042.
Il settore conta 18 mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, pari al 40% dell’intera produzione italiana, che serve sia per il latte fresco, dove è prevista l’indicazione di origine, sia per i formaggi Dop come il Grana, il Parmigiano o il Gorgonzola. 
Diverso è il discorso, fanno sapere dalla Coldiretti Lombardia, per i formaggi freschi non Dop o per il latte a lunga conservazione dove è maggiore la percentuale della materia prima straniera.  Il tutto in un Paese come l’Italia dove, commentano da Coldiretti Lombardia, il 65% della popolazione, circa 31 milioni e mezzo di individui, consuma abitualmente latticini e formaggi (dati GFK Eurisko): il 25% va a Grana mentre il 58% punta su latte e formaggi freschi che sono proprio quelli più a rischio per quanto riguarda l’utilizzo di prodotti e semilavorati che arrivano dall’estero.

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