Il rigore sia funzionale che protettivo, quasi incondizionato il luogo del maschile, si plasma su un corpo femminile, ottenendo un indumento affascinante e quasi reale, dove il movimento attenua la vera natura di questo indumento all’origine molto serio.
Trench-coat alla caviglia, con ampi revers, i quali vano a sovrapporsi a tulle ricamati che riproducono a cornely delle strutture fisiche do esoscheletri, frange macramè che vanno a posarsi su top, camice, felpe oversize e abiti tunica, in modo da creare varie fluidità, mentre i macroricami su rafia, vanno a disegnare delle strutture architettoniche. Cupro spalmato inox va a fluidificarsi in pantaloni pigiama, T-shirt con maniche importanti e abiti sottoveste ad uovo, i jacquard e anche i tricottati light vanno a riprodurre macro gioielli arcaici ce vengono scomposti in linee ornamentali. Reti cotoniere crepe vanno a fare da doppio strato a delle garze leggerissime stampate con un effetto gesso con delle eleganti incisioni indigene. La leggerezza della seta va ad accarezzare con grande delicatezza in velature cinturate da dei nobili nastri in velluto. I colori usati in questa collezioni sono: il gesso, l’ottico, il latte, l’inox, l’ortensia e l’ebano. I tessuto usati sono: il cotone strutturato, il raimè, l’organza cellophane, il cotone seta bastoncino, il lino rustico, il creponne, la felpa neoprene, la seta devorata figurativa, il fresco lana: mentre i filati usati sono il merinos, il lino, il cotone crepe. Per Maggiori Informazioni: www.albertozambelli.it
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