Cara Virginia, ieri sera mi è capitata una graziosa occasione che ho colto al volo, quella di una “visita guidata” alla mostra “Milano tra le due guerre” del fotografo Arnaldo Chierichetti, a Palazzo Morando. Dato poi che Palazzo Morando ospita il Museo di Milano, abbiamo fatto una visita guidata anche a quello.
Una bella immagine di Milano tradizionale
E cara Virginia, Milano è davvero una città sorprendente. Uso questo aggettivo superinflazionato nel senso più letterale che tu possa immaginare. Perché seguendo il percorso delle foto che rappresentavano diversi momenti e diversi luoghi della città, il tema ricorrente era “questo edificio poi è stato distrutto per costruirne un altro”. Alle volte era anche “questo edificio era molto bello quindi è stato distrutto”. Ma quel tema di creative disruption, di avere il coraggio di ammazzare il vecchio per far nascere il nuovo, quello è un tema che trovo bello. E mi ha colpito che Gabriella, del cui invito ringrazio pubblicamente, che viene da Firenze, città intoccabile per eccellenza, abbia proprio notato e detto “beh, ma meno male che si fa qualcosa di nuovo!”.
Quanto al museo di Milano, quel tanto che ne abbiamo visto, era molto divertente, dato che in sostanza era la casa di una contessa con una decina di cognomi, rimasta senza eredi e quindi generosa dei suoi beni verso il comune di Milano, con un suo eclettismo sconclusionato: un pavimento che riproduce un mosaico egizio in omaggio alla natia Alessandra d’Egitto, un altro pavimento composto come un tappeto, una stanza cinese, un camino iperadorno, quadri molto rappresentativi anche se non capolavori, molte curiosità insomma. Dovremmo proprio andarci insieme, Virginia, per spassarcela un po’!
Milano contemporanea
E a chi dice che a Milano non c’è nulla da vedere, beh, venga con noi! E magari faccia anche un giro su ciabattine, per leggere quel che racconta il nostro amico erreerrearchitetto, di Milan l’è un gran Milan!
Silly Antonia
Cara Antonia, la curiosità l’hai accesa sicuramente in me.
V.