Milano, nulla pronto a diventare tutto

Creato il 09 maggio 2014 da Antonio

Milano è una città disponibile ad assumere qualunque identità perché non ne ha una che fortemente la caratterizzi. Passeggia per Roma, Torino, Genova, Venezia, Napoli, Palermo, Firenze, Lecce, ognuna ti dice dove sei, ognuna ti dice "io sono Roma, imperiale e vaticana", "io sono Torino, austera e sabauda", "io sono Genova, crocevia del mare"..., ognuna ti impone il suo carattere e la sua genealogia, ognuna ti dice che non puoi essere altrove. Milano non dice nulla, attende la forma che le verrà data da chi la visita.
Milano, continuamente assetata di risorgimento, non è né austriaca né italiana, passeggiando per le sue strade sai di essere a Milano perché hai l'opaca sensazione che potresti essere ovunque, un ovunque metafisico, sospeso e atemporale, come i quadri di De Chirico. Questa città è una porta di passaggio da cui l'Italia esce e da cui l'Europa entra. Sta in mezzo Mediolanum. In mezzo a cosa?
E' la terza volta che visito Milano e per la terza volta non riesco ad afferrare questa città. Milano  perenne periferia o cardine d'Italia? Milano è il cuscinetto d'Europa che forse ha visto anzitempo la caduta delle certezze asburgiche. Città perfetta per allestire la mostra di Klimt che con la sua pittura anticipa la letteratura di Musil. Milano, città senza qualità, come Ulrich, perché una strada contraddice l'altra e entrambe sono vere. Milano è nulla pronto a diventare tutto, è uno spietato avamposto del progresso, una stazione di sosta in un viaggio per non si sa quale meta, una stazione di sosta ricca nella quale ci si può fermare a lungo, in attesa di una Grande Compagnia che ci venga a recuperare e che forse non arriverà in tempo.


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