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MILANO. Per la Coldiretti, l’accordo raggiunto è il primo risultato: +340 milioni nelle stalle italiane.
Creato il 26 novembre 2015 da Agipapress
MILANO.“Un primo
risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di
migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove
abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte,
delle stalle e delle nostre campagne”.
E’ quanto afferma il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’intesa raggiunta con la
multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto
il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno
aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con
aiuti straordinari dell’Unione Europea ma anche le risorse che le Regioni
lattiere direttamente interessate possono mettere a disposizione se vorranno
sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali.
“Un primo passo verso una vera valorizzazione dell’intera filiera del latte
e un risultato concreto della nostra protesta a favore degli allevamenti e dei
prodotti “made in Italy” così Ettore Prandini presidente di Coldiretti
Lombardia e vicepresidente nazionale di Coldiretti commenta l’intesa raggiunta.
“A tutto questo –conclude Prandini – si potranno aggiungere poi le risorse che
le singole regioni vorranno stanziare per compartecipare al fondo di intervento
straordinario della UE e sostenere così gli allevatori nelle rispettive realtà
di riferimento. Anche la Lombardia, se vuole, potrà aggiungere risorse in grado
di migliorare la situazione del suo comparto zootecnico”.
Secondo l’ufficio
studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale
del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più
nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i
soggetti industriali presenti sul territorio nazionale. E di questi, 130
milioni, stando alle stime di Coldiretti andranno alle aziende lombarde.
“E’
una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di
difficoltà ma – chiosano Moncalvo e Prandini - la battaglia della Coldiretti
continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta
identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in
etichetta, che impedisca di spacciare come “made in Italy” il prodotto
importato. Una cosa positiva è che per la prima volta sulla questione del prezzo
alla stalla c’è stato il diretto coinvolgimento e la partecipazione della GDO,
la grande distribuzione organizzata, che si è aggiunta ai produttori e
all’industria. Tutti hanno lavorato per una valorizzazione della filiera del
latte”.
(mpa)
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