Un giorno a Milano. Nel vero senso della parola. Perchè così si chiama il libro che vi segnalo oggi per MilanoDaLeggere e perchè quel titolo ne svela la particolarità.
" Un giorno a Milano" è una raccolta di racconti noir, pubblicata una paio di anni fa da Novecento Editore. Con due curiosità. La prima: tutti i racconti, variegati, sfaccettati, che parlano le "lingue" narrative dei rispettivi e diversi autori, sono ambientati lo stesso giorno. Nello specifico, il 12 novembre. E si svolgono in aree precise della città, anzi proprio in zone, quelle "ufficiali" in cui è suddivisa Milano. Tanto che appena aprite il libro vi saltano subito all'occhio: la sagoma riconoscibilissima, per chi a Milano abita, della città suddivisa in zone e, per ognuna (anche se a dire la verità alcune sono rimaste "orfane" di racconto) una storia.
" Un giorno a Milano" è nato da un'idea di Paolo Roversi (che è autore anche di uno dei racconti, " Ai confini della metropoli", ambientato in Città Studi-Lambrate), è a cura di Andrea Carlo Cappi, e raccoglie appunto nove racconti decisamente neri, tra inseguimenti, sparizioni, traffici truci e sangue.
Certo a vederla così Milano sembrerebbe solo una scena del crimine. Ma si sa che i gialli ambientati a Milano hanno vita illustre e in città il genere prospera. D'altronde, " Un giorno a Milano" è stato il primo libro pubblicato da Novecento Editore nella collana Calibro9, dedicata a gialli e noir, e ispirata ovviamente a quella Milano Calibro 9 di Giorgio Scerbanenco . Da un lato. Dall'altro, segna i vent'anni dalla nascita della " Scuola dei Duri" di Andrea Pinketts (che di questa raccolta ha scritto la prefazione).
Questi gli autori: il trio Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone, Andrea Carlo Cappi, Stefano Di Marino, Giuseppe Foderaro, Francesco G. Lugli, Giancarlo Narciso, Ferdinando Pastori, Francesco Perizzolo, Paolo Roversi. Con i loro racconti in mano potete andare alla scoperta della zona tra Niguarda e Stazione Garibaldi, Stazione Centrale, Bicocca, Città Studi e Lambrate, il Vigentino, Chiaravalle e Gratosoglio, la Barona e il Lorenteggio e, ovviamente, il centro storico.
Qui ad esempio è ambientato il racconto di Ferdinando Pastori, " Un diamante non è per sempre", che parte dalla elegantissima Via Gesù:
"Difficilmente chi cerca di fuggire da qualcosa o da qualcuno decide di rifugiarsi in centro. Soprattutto nel quadrilatero della moda, perchè è lì che sei diretto. Al Four Seasons di via Gesù, tra Via Montenapoleone e Via della Spiga". (andate sulla mappa di Cityteller per la geolocalizzazione del racconto)
Francesco G. Lugli, con " Maledetto anticipo", ci porta invece insieme al suo ingegnere automobilista ossessivo su un Naviglio che si rivelerà ben diverso dalla classica movida milanese:
"Il Naviglio Grande era quasi irriconoscibile, reduce ancora addormentato di una notte brava. Glabro della fiumana di gente che ne affolla le lunghe rive quando cala la sera, assumeva i tratti pastello di un paesino tranquillo dove si conoscevano tutti" qui potete continuare a leggere la citazione sulla mappa geolocalizzata di Cityteller)
Ma - prima del dramma che colpirà il suo personaggio - ci regala ad esempio anche un'immagine molto intensa di Milano (che anche in questo caso potete ritrovare sulla mappa letteraria di Cityteller):
"La sensazione era che quella mattina la città avesse rinunciato ai colori. Un film in bianco e nero con una serie infinita di sfumature grigiastre. Di solito è così che Milano viene vista da chi non la conosce, da chi non ne vive e subisce le personalità multiple, da chi non ne gode anche i momenti raggianti. Spesso è proprio vero, senza appello. Ma si può forse smettere di amare una donna bellissima solo perchè ogni tanto non riesce a trattenere la sua viscerale tristezza?"
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