Olimpiazzurra vi propone le pagelle del derby d’Italia, vinto per 3-1 dall’Inter al termine di una clamorosa rimonta. La striscia degli incontri senza sconfitte in campionato dei bianconeri, perciò, si ferma a quota 49.
Juventus:
Buffon, 6: incolpevole sui tre gol, partita senza sbavature per il capitano della Vecchia Signora.
Bonucci, 5.5: lotta e prova nel finale a contrastare uno scatenato Milito, ma senza ottenere l’effetto sperato.
Barzagli, 5: non è il solito Barzagli, gli manca la sicurezza e paga in agilità nello stretto contro i due argentini dell’Inter.
Chiellini, 5: partita negativa, non copre bene la sua zona e soccombe insieme ai compagni del reparto arretrato.
Lichtsteiner, 4.5: non entra psicologicamente in partita, prende un cartellino giallo e si salva (clamorosamente) da una sacrosanta espulsione poco dopo. A quel punto, siamo alla mezz’ora del primo tempo, viene saggiamente sostituito.
Pirlo, 5.5: sembra essere tornato quello abulico della settimana di Firenze, probabilmente paga i troppi impegni ravvicinati ma senza di lui la squadra non gira. E si è visto.
Marchisio, 5.5: ha la palla del 2-0 all’ottavo minuto per chiudere virtualmente il match, ma spara su Handanovic. Poi pian piano si spegne davanti ad un’Inter in crescendo e regala a Milito il rigore del pareggio che cambia la serata.
Vidal, 5: gol a parte, è totalmente fuori dal gioco e paga l’eccessiva stanchezza e un po’ di nervosismo.
Asamoah, 5.5: spinge continuamente a sinistra, ma i cross sono sempre poco precisi per i compagni. Tanta buona volontà, ma nel finale si arrende ad un super Zanetti.
Vucinic, 5: top player? Non incisivo, poche giocate degne di questo nome e un abbandono all’intervallo per infortunio che firma la resa della Juventus.
Giovinco, 4.5: non azzecca un dribbling, un tiro, un passaggio. Non è sulla strada corretta verso la definitiva maturazione.
Caceres, 5.5: entra per Lichtsteiner e sul 2-1 lascia il posto a Quagliarella: partita senza acuti, ma la prestazione negativa della squadra lo penalizza.
Bendtner, 5: strappato alla Fiorentina nel mercato estivo, sembra un pesce fuor d’acqua quando gira per l’area in attesa di un cross dalle fasce e non ha ancora lasciato il segno.
Quagliarella, s.v.
Alessio, 4: forse è anche colpa della stanchezza, ma non si può giocare a mille tutti i match per novanta minuti. Sbaglia l’approccio e crolla nel finale, sconfitta meritatissima.
Inter:
Handanovic, 7: ha il merito di chiudere la saracinesca su Marchisio nei primi drammatici minuti dei nerazzurri e poi dà tranquillità ai compagni.
Samuel, 6: nel primo tempo un suo errore rischia di spianare la strada del raddoppio a Vidal, ma poi fa buona guardia dall’alto della sua esperienza.
Juan Jesus, 6.5: ormai è un difensore da ammirare. Ben attrezzato fisicamente, con il senso della posizione e se la cava pure con i piedi: può diventare un pilastro importante.
Ranocchia, 6.5: dopo l’errore con la Sampdoria si toglie la soddisfazione di una grande a partita nello stadio dei campioni d’Italia in carica.
Zanetti, 7: all’inizio soffre contro Asamoah, poi gli prende le misure e si esalta come un ragazzino. Gioca sempre al massimo, professionista esemplare.
Gargano, 6: gran lavoro sporco a centrocampo contro Pirlo, ma nel finale rischia di rovinare tutto con uno sciagurato retropassaggio al portiere prima intercettato e poi sprecato da Bendtner.
Cambiasso, 6.5: classica partita intelligente dell’argentino, che però appare troppo nervoso e per questo si accomoda anzitempo in panchina.
Nagatomo, 6.5: all’inizio sembra in bambola, poi cresce insieme ai compagni e chiude in bellezza con l’assist per il 3-1 di Palacio.
Palacio, 6.5: prima gli annullano un gol per fuorigioco millimetrico, poi in contropiede fallisce il momentaneo 2-1 e al 92′ chiude i conti siglando la terza rete ospite. Dedizione e sacrificio, è il simbolo di un’Inter che adesso fa tremare la leadership della Juventus.
Cassano, 5: abulico, non entra mai in partita e non illumina. Prestazione più che deludente.
Milito, 7.5: tocca due palloni e segna altrettante reti. E’ un centravanti di razza, questo è il suo compito e lo svolge al meglio: sta tornando il cecchino del 2010?
Guarin, 7: il suo ingresso lancia i nerazzurri al successo, perchè il colombiano scalda le mani a Buffon con un gran tiro dal limite sul quale Milito firma il sorpasso in tap-in.
Mudingayi, s.v.
Stramaccioni, 8: mago di tattica, il mister romano trionfa alla sua maniera, studiando l’avversario a tavolino e colpendolo nei suoi punti deboli. Adesso sotto la Madonnina si può veramente tornare a sognare…
Twitter: @FCaligaris
Foto da: footballnews.it
OA | Francesco Caligaris