No: Istanbul non è una città di moschee, di bazar, di melagrane spremute! Ieri mattina sono stato alla conferenza stampa di presentazione della 41° edizione del festival musicale – previsto per giugno – annualmente organizzato da Iksv, un’associazione che raggruppa mecenati ricchissimi e illuminati: e sono rimasto spiazzato e colpito per la caratura mondiale della manifestazione, per l’attenzione ai giovani, per qualche fantastica intuizione! Sì, l’anno scorso avevo letto di qualche grande nome che aveva partecipato: ma non sono stato né alla presentazione né poi ai concerti e non mi ero potuto rendere conto della professionalità impeccabile e sofisticata in ogni affascinante dettaglio.
A cominciare dai palcoscenici: non un singolo auditorium, ma luoghi carichi di storia e di passioni come la chiesa bizantina di Aya Irini (a poca distanza da Ayasofya: la pace e la sapienza, tutte e due sacre), il convento sufi di Galata, l’opera Süreyya di cui ho parlato qualche giorno fa, ma anche i teatri di İş Sanat e del centro congressi di Harbiye
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