Mille Miglia, edizione 2014
La 32° rievocazione della celebre Brescia-Roma-Brescia si correrà dal 15 al 18 maggio: grande successo nelle iscrizioni e molte le novità in cantiere
Nel momento in cui la bandiera a scacchi chiudeva la 31° rievocazione della corsa bresciana, la macchina organizzativa era già in funzione in chiave 2014 e infatti dell’ormai vicina 32° edizione presentata ad Essen, già si parlò nell’agosto 2013 al “Pebble Beach Concours d’Elegance” che per la prima volta ospitava una classe speciale, riservata a vetture Sport o Gran Turismo che avessero partecipato alla corsa italiana (costruite quindi tra il 1927 e il 1957).
Tale classe venne suddivisa in vetture anteguerra e dopoguerra i cui trofei, ovviamente caratterizzati dalla Freccia Rossa, furono appannaggio di una Alfa Romeo Tipo B 2900 “P3″(prima alla Mille Miglia del 1935 con Carlo Pintacuda) e ad una Ferrari 212 berlinetta Vignaleche partecipò alle Miglia del 1951 e 1952 pilotata da Franco Cornacchia. In occasione del celebre concorso californiano, Marco Makaus, joint managing director 1000 miglia srl (società 100% dell’Automobile Club di Brescia, da sempre proprietario del marchio), anticipò alcune delle novità di questa edizione 2014, più puntualmente illustrate nella recentissima presentazione ad Essen nel corso della fiera Techno Classica: “Una Mille Miglia all’insegna dell’originalità nel senso di fedeltà alle origini, sia per quanto riguarda le vetture accettate, che per quanto attiene la scelta del percorso. Sin dallo scorso anno, il nostro impegno è stato quello di mantenere inalterato lo spirito della Freccia Rossa, con ancor maggior attenzione alla tradizione della nostra grande Corsa. Per questo, la Mille Miglia è stata improntata al rispetto degli aspetti storici e sportivi, alla sobrietà e alla sicurezza. Tutto ciò ci ha indotto ad introdurre alcune novità nella Mille Miglia 2014, pur cercando di rispettare la leggenda che siamo stati chiamati a custodire e celebrare”. Un giorno in più, modifica del percorso ed un aumento (ora 74) delle prove cronometrate, comprese sei nuove prove a media imposta: queste le novità salienti. Auto da tutto il mondo Pur essendo la Mille Miglia un evento tutto italiano, è comunque fra i più belli e affermati a livello mondiale, tanto da essere riconosciuto da Motor Klassik Award come “Best Event of the Year” e la tenuta delle iscrizioni provenienti da tutto il mondo è lì a dimostrarlo. Nel 2013 le iscrizioni on-line furono 1.575 (chi si era già registrato non ha dovuto quest’anno ripetere l’iscrizione) alle quali si sono aggiunte le 995 di quest’anno, per un totale di 2.570 potenziali concorrenti; di queste – alla fine di una non facile opera di selezione – ne sono state accettate 410, 67 delle quali hanno partecipato ad almeno un’edizione della Mille Miglia di velocità. Ai 410 si sono aggiunti ulteriori 20 esemplari rispondenti alle caratteristiche della Mille Miglia ma che, per vari motivi, non hanno partecipato negli anni canonici; queste vetture, in gara esattamente come le altre, sono state inserite in una lista ed una classifica speciali” in quanto escluse dall’assegnazione del coefficiente di merito, e questo affinché la vittoria vada ad uno dei modelli che si sono resi realmente protagonisti della corsa dal 1927 al 1957. Se queste parole colpiscono, i numeri sono ancora più impressionanti: Il numero delle iscrizioni 2014 è risultato tutto simile a quello del 2013 che però fu superiore a ogni attesa e questo, in un momento di crisi generale e voglia di defilarsi questo, è un ottimo risultato. Il Paese che in assoluto ha più risentito della Crisi è stato proprio l’Italia che, pur continuando ad essere con le sue 143 il Paese maggiormente rappresentato, ne ha fatto registrare ben 42 in meno rispetto al 2013; viene da domandarsi se per caso non si debbano ascrivere tali defezioni agli effetti della caccia alle streghe del Fisco a carico delle “manifestazioni di ricchezza”: gli appassionati di vetture d’epoca ricorderanno che ai tempi del Governo Monti una Delegazione della Guardia di Finanza si presentò all’ASI, senza mandato specifico, richiedendo la lista di tutti gli Associati, cosa che l’ASI si rifiutò, con successo, di fare. Questo fece sì che, analogamente alle auto colpite dal superbollo, moltissime vetture storiche italiane siano finite oltre-confine (e magari qualcuna è anche presente fra gli scritti esteri a questa Mille Miglia) con definitivo impoverimento del patrimonio storico automobilistico italiano e del relativo, iperspecializzato indotto…; vale – solamente come ultimo esempio – la recentissima vendita, all’estero, di una intera e prestigiosa collezione di Alfa Romeo, quasi tutte storiche alcune delle quali perfettamente papabili per le rievocazioni della Mille Miglia. Comunque, tornando alle iscrizioni degli altri, anche la Germania ha iscritto 20 equipaggi in meno (133 oggi, 153 l’anno scorso) mentre resta stabile il Regno Unito, con 52 iscrizioni. In crescita sono Nazioni più piccole, come Olanda e Belgio, rispettivamente con 52 e 43 concorrenti iscritti. Tra i Paesi con un numero di iscritti in doppia cifra ci sono la Svizzera con 40, gli Stati Uniti con 39, l’Austria con 14, il Giappone con 13 e l’Argentina con 12. Tra le curiosità, da notare, le 5 iscrizioni giunte dal Liechtenstein, le 4 dal Lussemburgo, le 2 da Hong Kong oltre a quelle provenienti da Cina, Emirati Arabi, Isola Man, Grecia, Israele, Kuwait, Malta, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, San Marino, Singapore, Svezia, Sud Africa e Thailandia a dimostrazione del fatto che, nei paesi emergenti ad alto tasso di sviluppo, l’auto d’epoca è diventato, a parte lo status symbol, un efficace mezzo di diversificazione degli investimenti. ■ Fari spenti. MM 1930: fra i 150 iscritti si leggono i nomi di Varzi, lo stilista e Nuvolari, lo spericolato: per farla breve il duello fra i due si accende immediatamente e gli altri potenziali protagonisti (Campari e Caracciola, tanto per citarne solo due) sono relegati in secondo piano, vuoi per i ritiri, vuoi per il ritmo forsennato imposto alla corsa dai due; gli avvicendamenti in testa sono continui ed i distacchi costantemente minimi; basti pensare che a Firenze Nuvolari è primo con un minuto di vantaggio su Varzi; a Roma i due passano a posizioni invertite: Varzi primo, con un minuto di vantaggio ma a Macerata, dopo le curve sterrate del Passo della Somma, Nuvolari riprende la testa che perde a favore di Varzi a Perugia ma dopo Fabriano Nuvolari riagguanta il primato superando Macerata con 30” di vantaggio; siamo sui velocissimi tratti che fiancheggiano l’Adriatico direzione Bologna ed è oramai notte; la fortuna abbandona Varzi, vittima di due forature (niente kit né run-flat, allora…) ed il vantaggio di Nuvolari aumenta sino a 9 minuti, tanto da avere fisicamente nel mirino l’avversario e la corsa saldamente in pugno; ma Tazio è uno squalo affamato, sente la preda sempre più vicina e all’alba, nelle vicinanze di Lonato, raggiunge Varzi, c’è chi dice a fari spenti e chi no; fatto sta che lo supera e – lì veramente a fari spenti, taglia il traguardo in 16 ore, 18’ 59” superando, primo fra tutti, i 100 km/h di media. ■ Mantova, Nuvolari e il “suo” Gran Premio: la quarta tappa di questa rievocazione, mai disputata in precedenza, prevede il passaggio per Mantova, città natale di Nivola; tutti gli appassionati sanno dell’esistenza del Gran Premio Nuvolari, prestigiosa manifestazione riservata a vetture d’epoca ma forse non tutti sanno che in origine questo Gran Premio venne “incastonato” all’interno della Mille Miglia per ricordare l’asso mantovano da poco scomparso; in pratica si decide di cronometrare separatamente il tratto finale della MM, da Cremona a Mantova e sino a Brescia e premiare i piloti più veloci su tale tratto. Le medie registrate furono, considerando strade, freni e gomme di allora, semplicemente da brivido: 180,3 km/h (1954: Ascari su Lancia D24 Sport), 198,4 km/h (1955: Moss su Mercedes-Benz 300 SLR), 169,1 km/h sotto la pioggia (Castellotti su Ferrari 290 MM), 199,4 km/h (Gendebien su Ferrari 250 GT Scaglietti)… No comment. ■ Combinazione improbabile ma… vincente: Clemente Biondetti, grande stradista e toscanaccio irriverente, vinse la MM del 1938; nel 1947, alla ripresa della gara, girava sconsolatamente per Brescia semi-dimenticato da molti e senza ingaggio; grazie a conoscenze comuni venne presentato al locale concessionario Alfa Romeo, Valerio Romano, iscritto con una vecchia AR 8C Touring da 2.900 cc., un macchinone privato per regolamento dei due compressori volumetrici sostituiti con un collettore a quattro carburatori. Morale: un’auto da 12 quintali depotenziata a 140 cv doveva vedersela con auto di cilindrata ridotta ma leggerissime, agili e scattanti, che si sposavano perfettamente con la tortuosità dei 1.600 km del percorso di gara; parliamo delle berlinette aerodinamiche Fiat 1.100 S ma soprattutto delle Cisitalia 202 SMM, una delle quali era pilotata da Nuvolari e della Maserati berlinetta di Gigi Villoresi. Sulla carta nessuna speranza per il pilota toscano, da molti non amato a causa della sua “linguaccia” irriverente, che viceversa conobbe un altro giorno di gloria, complice la pioggia che, cadendo copiosa su tratti del percorso, aiutò la sua Alfa a minimizzare il gap nei confronti delle agilissime avversarie consentendo al pilota toscano, circondato da un abitacolo confortevole ma, soprattutto, asciutto, di giocarsela alla pari sino in fondo: a dir la verità Biondetti era stato iscritto come secondo pilota di Valerio Romano e solo quando da questi rilevò la guida, l’Alfa iniziò ad andare sul serio ed a rendere possibile l’inseguimento alla Cisitalia di Nuvolari nel frattempo primo con 7 minuti di vantaggio dopo aver superato a Pesaro la Fiat 1.100 S di Bassi; Biondetti si fa sotto, riducendo lo svantaggio a 4 minuti ma Nuvolari recupera sulla Futa e al controllo orario di Bologna ha nuovamente 9 minuti sul toscano; ma la dea bendata decide di dare a Biondetti un “aiutino” che si materializza sotto forma di un vero e proprio nubifragio che tutto inonda, in primis, la Cisitalia di Nuvolari che, piantatasi con il motore ammutolito, ripartirà solamente dopo parecchi minuti, permettendo a Biondetti di passare in testa per una manciata di secondi che poi riesce ad incrementare sui lunghi rettilinei verso Brescia, arrivando a Brescia con 16 minuti su Nuvolari; un’impresa realizzata da un pilota considerato decotto, un concessionario appassionato e senza alcun aiuto da parte dell’Alfa che peraltro beneficiò non poco di un risultato del tutto inatteso. Giovanni Notaro viaMotori360.it | Mille Miglia, edizione 2014. Potrebbero interessarti anche :
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