Millecinquecento anni d’amore

Creato il 21 aprile 2012 da Molipier @pier78

E così, per caso, hanno violato la loro interminabile intimità. Che durava da 1500 anni. Chissà se in vita hanno potuto stare insieme, ma è bello pensarlo. E se si fossero promessi l’eternità, ci stavano riuscendo a mantenere la parola spesa.

Oggi ho letto di un altro ritrovamento ma non sono sicuro che si tratti di uno diverso o sempre dello stesso, avvenuto comunque nel 2007. L’immagine purtroppo non aiuta a chiarire.

Questi due scheletri risalenti al neolitico vennero ritrovati nel 2007 nei pressi di Mantova. Con gli arti inferiori intrecciati, stesi sul fianco, viso a viso, teneramente abbracciati, come due innamorati colti nel dolce sonno. Difficile stabilire come siano morti e perché si trovino in tale posizione: non sono stati assassinati violentemente, forse il freddo li colse impreparati e quel nodo romantico servì loro a scaldare gli ultimi istanti, durante una notte di gelo, migliaia di anni fa.

Ma questi “amabili resti”giacciono proprio in una necropoli: si pensa, quindi, che fu qualcuno a comporne i corpi, ad unirli in un abbraccio eterno, magari in memoria dell’amore che questi due giovani di vent’anni provarono l’uno nei confronti dell’altro. Prima di seppellirli e consegnarli, inconsapevolmente, ai posteri, intatti nel loro splendore.

Non so per quale motivo mi è tornata in mente una storia, vera, letta tantissimo tempo fa:. La storia di un principe che fu obbligato a sposare una donna che non amava. Ne amava un’altra, ma il padre dell’uomo si oppose al matrimonio per questioni di rivalità sul regno (la donna amata era spagnola mentre l’uomo portoghese) e fece uccidere la donna, nonostante i due si fossero comunque sposati in segreto. Alla morte del padre, il principe divenuto re ordinò l’uccisione degli assassini dell’amata e che il corpo della venisse riesumato, che venissero celebrate le pubblicamente le nozze che desiderava. Nel disgusto più totale, il re sposò il cadavere dell’amata e obbligò tutto il popolo a rendere omaggio alla sposa baciandole la mano, in evidente stato di decomposizione.

Ora i due giacciono in una chiesa di Lisbona e sulle loro lapidi è stata apposta la dicitura “Atè ao fim do mundo” (Fino alla fine del mondo).

L’immagine di questi due, sposi, fidanzati, innamorati, amanti o chissà cosa, mi ha fatto pensare a quella storia. Un’immagine suggestiva che si porta dietro tutte le storie fantastiche che ognuno possa pensare senza il timore di poter essere smentito.

Certe volte l’amore non muore.


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