MILLEFIORI ( terza parte)

Da Teoderica


Luisa dopo essere arrivata a Bologna, ora stava imboccando la A1, verso Milano, sapeva che poi dovevaprendere l’uscita per Varese, poi sarebbe stata attenta ai cartelli, non aveva il satellitare, ma il telefonino aveva le mappe.Aveva già avvisato, la mamma , le sorelle e pure l’ex marito che sicuramente erano rimasti di sasso.Quando Luisa, aveva visto il “Millefiori” era scattato l’analogia col suo gemello illiquore “Strega”, e da qui Stresa le dilagò nel cuore,si ricordò i fiori, i giardini, i ricordi siaffastellavano e lei decise di partire.Durante il viaggio, mise un po’ d’ordine nella testa,le ville, i parchi, i giardini, il lungolago fiorito, lo spettacolo delle isole Borromee, I montiche la contornano, il blu dellago, e il giallo, il giallo che la inonda,Stresa pare d’oro come villa d’oro èil soprannome della Villa Ducale, a farla costruire fu Giacomo Filippo Bolongaro, che partito da ragazzo per l'estero tornò in vecchiaia a Stresa molto ricco, costruì la villa e il parco immenso. Nei circa tredicimila metri quadri di giardino che circonda la villa, prosperano varie specie di piante : palme, camelie antichissime, azalee, rododendri. Imponente e suggestivo è il cedro deodara, il cui nome significa albero degli dei. Anticamente l'albero del cedro deodara era simbolo dell'immortalità e dell'eternità e, per l'altezza del fusto ed i possenti rami, incarnazione della grandezza d'animo. Per questo il cedro veniva utilizzato spesso per scolpite le statue sacre. Sì Stresa era una strega d’oro e in Luisa, riaffiorò il livore di tanti anni prima provato contro il sacerdote della sua parrocchia, il quale aveva organizzato una gita sul lago Maggiore e voleva visitare solo delle chiese e dei santuari , Luisa invece avrebbe voluto rimanere per sempre a Stresa o almeno all’Isola Bella, si era mai visto qualcosa di più bello?“Il Palazzo uncapolavoro non per niente l’architetto fu Carlo Fontana, ma io preferisco i giardini,chissà l’innamoratissimoNapoleone quantibacidiede alla sua Josephine , magaritra qualche cespuglio fecero pure l’amore, scommetto che Napoleone, se fosse stato possibile si sarebbe portato il giardino a Parigi.”Pensava tra sé Luisa, quasi vedendo davanti a lei non l’autostrada ma il giardino all’italiana dell’ Isola Bellaformato da terrazze sovrapposte a piramide mozza, ornato da statue, fontane, arbusti rari, piante esotiche e fiori profumati come la magnolia e le camelie. In alto a corona spicca l’anfiteatro sormontato dal liocorno, stemma dei Borromeo.Che rabbia, si diceva Luisa, il prete li aveva portati al San Carlone, dichiarando che nulla era più bello del Santo. San Carlonedi Arona, è un colosso in lastre di rame e bronzo costruito in ricordo di San Carlo Borromeo. Il prete si affannava a dirci cheera alta più di venti metri e che si poteva visitare internamente,che era statafonte di ispirazione per il progetto della Statua della Libertà di NewYork. Ma ora la mia libertà, la mia nuova vita inizia sul Lago Maggiore, per ora mi cercherò un alloggio e farò un poco di vacanza, poi magari troverò lavoro, in un hotel , qualsiasi cosa andrà bene, questo è il primo passo.Dall’autoradio uscirono le note di Baglioni e Luisa iniziò a canticchiare felice…sei tu che porterai il tuo amore
per cento e mille strade
perché non c'è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade
sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto…E non sapeva Luisa, non lo poteva sapere, come fossero profetiche quelle parole che cantava spensierata, non sapeva che il tramonto avrebbe avuto per lei il colore giallo del “ Millefiori”.Il giallo è il colore più prossimo alla luce, allegro e solare ma al negativo significa esplosività pericolosa; tutti sappiamo che il rosso è sinonimo dibellicoso, di irruente, basti pensare alla banderuola rossa sventolata dal torero sul muso del toro per farlo incattivire, ma più del rosso è il giallo il colore dell’aggressività, ma questo Luisa non lo sapeva e lei andava incontro fiduciosa a Stresa, strega di fiori e di luce d’oro.
immagine di Teoderica

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