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Mimmo Anteri: Geometrie esistenziali

Creato il 23 ottobre 2011 da Cultura Salentina

di Antonio Basile

Mimmo Anteri: Geometrie esistenziali

©Mimmo Anteri: Geometrie esistenziali (acrilico su tavola cm 90x90)

Anteri, un pittore che si è inserito nella vita artistica con un suo discorso lineare il quale, rispecchia acutamente le trame riflessive del suo mondo interiore ed evidenzia un modo originale di esprimere il complesso delle sensazioni e delle emozioni che gli suscita la quotidianità.

Mimmo Anteri è un pittore senza retorica che dipinge come sente; che è poi un particolare modo di dipingere, privo di sbavature di maniera e di rigorosi “razionalismi” che Giuliano Serafini ha definito “ iperrealismo del reale” o meglio , del “non visibile”.
Non è facile delineare il variegato universo poetico di questo artista , nelle cui opere aleggia da un lato un senso di sospensione, un senso di vuoto favorito dall’uso di tonalità freddamente luminose che producono un effetto lirico di straniamento metafisico , dall’altro prevale una dimensione terrestre e gravitazionale. Ne consegue una tendenza della forma alla liberazione dalla sua gravità e fissità fisica, e insieme una tendenza verso una rigidità severa e razionale.

La sintesi di questi due momenti è stata dal fluttuante dinamismo delle forme che imprimono nello spazio suggestive scansioni ritmiche, in cui il disegno e la luce definiscono plasticamente “ paesaggi immaginari” esaltati da una trafiggente e raffinata purezza monocroma.

Questo tendere dell’opera verso ambiti spaziali lascia intravedere una certa ambivalenza che la sottrae ad ogni possibile definizione e la colloca lontana dalle rigide posizioni dei vari “ ismi” presenti nell’ambito artistico contemporaneo.
Le opere di Mimmo Anteri proprio per questa ambivalenza si presentano ad una avvincente lettura, che procede per svelamenti successivi, talché se da un lato sembrano rivelare una traccia interpretativa, dall’altro rimandano a luoghi privi di riferimento che rimettono in discussione il complesso di informazioni che si ritenevano acquisite.

Non si tratta di una pittura che rifugge la realtà; anzi la ricerca di Anteri è sempre aderente alla condizione esistenziale odierna che nelle sue opere è trasfigurata o ridotta a simbolo, a emblema o a parvenza lievissima. L’artista pur cosciente del fatto che l’arte ha perso la sua “ centralità” , sa bene che costituisce ancora un momento efficace di denuncia a cui affida ipotesi, suggerimenti e legittime aspirazioni di una realtà diversa, meno alienata e alienante; per cui le opere di Anteri si possono ritenere dei momenti di verità, fissati sulla tela, che testimoniano della solitudine e dell’angoscia del nostro tempo.


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