Magazine Cultura
Momo adora disegnare e il racconto è completo di illustrazioni.
In una notte qualunque di un Halloween qualunque, è nata una storia non tanto qualunque!
C'era un vampiro che vagava nel cuore della notte nera nera, piccolo piccolo e solo soletto, di nome Mimo.
Mimo aveva 290 anni, e sapeva fare tutto: spaventare, mordere, far avere terribili incubi ai bambini dormienti.
Peccato che non sapesse fare una cosa che per qualunque vampiro, invece, era molto semplice: volare.
"Trasformarmi in un roditore volante?! Bleah! Mai e poi mai!" pensava Mimo, schizzinoso all'idea di diventare un pipistrello. Così non aveva imparato a volare e non sapeva nemmeno da dove si cominciasse!
Lui preferiva passeggiare in mezzo ai boschi, sentire il rumore delle foglie secche cadere dagli alberi e dell'erba schiacciata dai suoi piedini.
Ma la cosa che gli piaceva di più era vedere le stelle del cielo, che brillavano come piccole lucciole, e la Luna grande grande con cui scambiava spesso quattro chiacchiere.
"Mimo perché non voli? Così mi puoi raggiungere!" chiese la Luna per l'ennesimo Halloween.
"Non voglio trasformarmi in un pipistrello! È una cosa che fanno tutti, e io voglio fare qualcosa di diverso! Mi manca qualcosa..."
Così Mimo vampiro salutò la Luna e proseguì nel suo cammino solo soletto e pensieroso.
Camminava continuando a osservare il cielo, perso nel bosco ma soprattutto con la sua testolina rotonda tra le stelle.
I suoi pensieri facevano riaffiorare bellissimi ricordi, bagliori, luminosi come gli astri che stava contemplando.
"Mi manca qualcosa..." continuava a pensare e camminare smarrito, fino a quando non s'imbattè in una gigantesca zucca.
"Accidenti! Sono capitato in un campo di zucche...."
Già, era proprio capitato in un grande campo, peccato che non fosse di zucche, ma di lapidi.
Un grande cimitero, dove stava una sola zucca al centro.
"Ma che ci fa una zucca così grande in un posto come questo? Qui c'è solo morte e desolazione..." pensava Mimo, fino a quando sentì dei rumori provenire dall'interno della zucca.
Toc! Toc! Toc!
Mimo vampiro appoggiò la testolina sulla grande zucca, e sentiva che tremava, così iniziò a bussare sulla zucca e... Crack! Di colpo la zucca si spaccò e sbucò una creatura.
Aveva i capelli rossi, tutti scompigliati, tante cicatrici sul corpicino, due occhiaie viola ma soprattutto due occhi neri e lucenti come le stelle.
"Uff! Ce l'ho fatta a sbucare da quella tomba nera nera e brutta brutta! Finalmente!" esclamò la piccola zombie, che vide Mimo vampiro sorpreso e alquanto perplesso.
"Scusa ma... Gli zombie non dovrebbero uscire dalle lapidi?"
"Sì. Solitamente succede."
"E perché tu sei sbucata da una zucca?"
"Ah non lo so. A volte le zucche sanno essere molto invadenti! Comunque piacere, mi chiamo Momo!"
"Io sono Mimo."
"Ah, ma sei un vampiro! Wow, forte!"
"Ti ringrazio. L'ho sempre saputo di essere un tipo carino!"
"Sai anche volare?"
A quella domanda Mimo era titubante. Non poteva fare una brutta figura con una sconosciuta, per di più zombie!
"Beh... sì! Sono il più bravo di tutti!"
"Davvero? Mi fai vedere?" chiese Momo curiosa.
"Certo! Vieni con me!"
Così s'incamminarono per la grande foresta che affiancava il cimitero.
"Mimo non correre! Uff che fatica!"
"Non sto correndo!" esclamò Mimo.
Momo andava così piano che quasi la si doveva trascinare. Non era abituata a camminare, dato che aveva dormito per così tanto tempo! Così Mimo la prese per mano per aiutarla.
"Che strano..." disse Mimo vampiro.
"Cosa?" chiese Momo.
"La tua mano è calda..."
Momo arrossì. Sentiva le sue ganciotte paffute scaldarsi lievemente, nonostante il freddo della notte di Halloween.
Dopo che avevano attraversato la foresta Mimo vampiro si fermò.
"Eccoci qua."
"E adesso? Mi fai vedere come voli?" chiese Momo, sorridendo.
"Certo! Basta che guardi il cielo, le stelle. Guardale, non staccare gli occhi da lì!"
Così Momo e Mimo si misero a guardare il cielo.
Sembrava una grandissima tela nera, con tantissime stelle, grandi e piccole. Infine la Luna piena governava il cielo come una bellissima regina bianca, incantando lo sguardo delle due piccole creature di Halloween.
"Mimo! Mimo!"
"Cosa c'è!? Qualcosa non va?!" chiese Mimo preoccupato per Momo.
Lo sguardo di Momo pareva meravigliato, incantato da qualcosa di magico, non si staccava dal cielo stellato.
"Mimo... Sto volando anche io!"
Mimo rimase sorpreso e senza parole. Una zombie che volava? Certo che come zombie aveva una fervida immaginazione!
Eppure era vero: guardare quel cielo stellato e così grande era come esserci dentro.
Potevi toccare le stelle, sentire il loro calore, e volare tra di esse senza trasformarti in un pipistrello come facevano tutti.
"Sì... Stiamo volando!"
Così Mimo aveva trovato la cosa che ad ogni Halloween gli mancava: volare con un'amica accanto.
Qualche notizia in più su Momo, dalla pagina About Me del suo blog
Mi chiamo Momo, sono piccola, dolce e... spettinata!
Amo la musica, i fumetti, scrivere e andare a fare tante belle passeggiate con i miei amici momosi e Mimo san.
Le mie qualità sono sognare, combinare tanti pasticci e coccolare chi voglio bene!
Scrivo da quando andavo alle medie e disegno da quando ero piccola.
Ho scritto qualche libro, che non aspettano altro
di prendere luce con qualche editore... chissà!
Qualche anno fa mi hanno pubblicato "Edmon falls in love" con la Caravaggio Editore, racconto romantico dalle sfumature fantasy-horror, in un' antologia.
Intanto disegno, postando la mia vita di colori e sentimenti.
Il mio sogno? Portare il sorriso, cambiando il mondo.
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