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Mimun e gli scioperi telecomandati

Creato il 08 luglio 2010 da Lebarricate @gaetano_rizza

Il buon Mimun ieri nel Tg2 della 20.30 in un suo editoriale ha detto chiaramente che non era d’accordo con il CdR del suo telegiornale, nè, quindi, con la federazione nazionale della stampa per quanto riguarda lo sciopero di oggi.
Le motivazioni di Mimun sono condivise in pieno da LE BARRICATE e da chiunque abbia un po’ di sale nella zucca.
Una legge sulle intercettazioni era stata proposta nel 2007 dalla sinistra, ma nessuno si sognò di parlare di legge bavaglio.
Oggi che la legge la presenta Berlusconi è in pericolo la libertà di stampa.
Ne consegue, come dicono quelli che parlano bene, che la libertà di stampa è qualcosa che permette di pubblicare i pettegolezzi riguardanti questo o quell’altro personaggio che non c’entrano niente in un’indagine, ma che si sono ritrovati intercettati perchè parlavano con una delle centinaia di migliaia di persone che in Italia vengono intercettate quotidianamente.
Che io sappia, di scandali e scandaletti veri o presunti o inventati c’erano delle riviste specializzate che ne parlavano e qualsiasi parrucchiere da uomo o da donna ne metteva a disposizione copie ai propri clienti che li divoravano nell’attesa che si liberasse la poltrona.
Evidentemente la qualità del giornalismo italiano di oggi è questa: Scandalismo ad ogni costo.
Cari giornalisti che scioperate, per me potreste andare tutti a zappare, tanto il vostro lavoro possono continuare a farlo benissimo le comari e le portinaie.
In ogni caso, noi, oggi, dopo un po’ di riposo causato da fattori contingenti e dalla calura estiva, pubblichiamo il nostro articolo, in barba agli scioperi telecomandati della sinistra.


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