sabato 25 maggio 2013 di Rosita Baiamonte
- La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio? -
Sogno una notte di mezza estate, ma anche di mezza primavera, eh! Sogno d’indossare canotte e t-shirt con cui sfoggiare forme tondeggianti e seni inesistenti, sogno una brioche con un chilo di gelato dentro, da leccare e godermi in religioso silenzio, sogno di avere le ascelle pezzate, no, non scherzo! Sogno di sudare, sì, e sogno piogge sabbiose che mi sporcano l’auto appena lavata (ma questo lo sogno un po’ meno). Sogno, poi mi sveglio e mi ritrovo in questo grigio mappina, mi guardo allo specchio e ho un colorito spento, i capelli di paglia e le occhiaie alle ginocchia.
Ho da poco letto che a Palermo la movida notturna corre seri rischi: quel brutto antipaticone di Orlando vuole limitare il chiasso notturno, lo spargimento di bottiglie, i tavoli piazzati in mezzo alla strada, tutto questo con enorme, incommensurabile disappunto dei miei coetanei e concittadini. Beh, se vivessi ancora a Palermo avrei già indossato le vesti della “pasionaria” e mi sarei battuta per il riconoscimento del mio diritto a sostare per strada con ventordici bottiglie attorno, ma vivo a Londra e mi rendo conto che è questa la normalità. Qui nessuno bighellona con bottiglie come se nulla fosse, se ti beccano son cazzi. Ovvio che tutti lo fanno, ma con discrezione! I pub chiudono alle undici e trenta, e poche discussioni… Se hai voglia di divertirti mettiti in mano dai venti pound in su per entrare in uno dei tanti club che ci sono per tutta Londra. Il problema è averceli venti pound solo per entrare! Se li hai e li vuoi buttare fallo, divertiti, vorrà dire che la settimana successiva cenerai a pane e cipolle, ma chi se ne frega? Sei andato al Fabric, diamine! (Il Fabric è un club fighettino per gente fighettina).
Mi manca Palermo quando vado al supermercato; entro, mi dirigo al reparto biscotti e immediatamente subisco uno shock da “madremiachecolorisgargianti!”. Già, i biscotti qui sono il corrispettivo dei “gulp” nei fumetti: pugni negli occhi, oltre che nello stomaco. Disgustosi, semplicemente e burrosamente disgustosi. Sogno quel beige chiaro, rassicurante, sereno. Sogno i miei adorati pan di stelle da inzuppare nel latte Granarolo (pubblicità occulta!).
Sogno, mi sveglio, sono a Londra, Dio mio, dovreste viverci per capire di che parlo. Torno a dormire, va.
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