Magazine Bellezza

Mineral make-up foundation: how to

Creato il 07 febbraio 2012 da Ecobiopinioni @Ecobiopinioni

Sono una mineral makeup-addicted, lo confesso.

Ancora prima di sapere cosa fosse, quando in Italia di minerale si conoscevano solo le rocce, già l’adoravo.

Ho provato Alienor, MWW4Y,Funky Fresh, Lily Lolo, Mad Minerals, Crimaluxe, Elemental Beauty, Buff’d, Lumiere, Joppa, Ocean Mist, Everyday Minerals, Meow, The All Natural Face…

DSC022201

La prima cosa che posso dirvi che ho imparato, è che per ottenere un buon risultato è essenziale l’idratazione. La base per questo tipo di make-up è al primo posto. Crema, emulsione o siero che si voglia utilizzare, deve essere ben assorbito, e creare una perfetta tela sulla quale dipingere il nostro capolavoro. In assenza della giusta base, il nostro make-up tenderà a non essere omogeneo, a stendersi a chiazze ed incorreremo nel rischio di evidenziare i difetti che vogliamo invece camuffare.

Un altro fattore determinante è l’utilizzo del giusto pennello. Lo stesso prodotto, infatti, applicato con due differenti pennelli, può avere una resa molto diversa. I migliori risultati, in quanto a copertura,  io li ottengo con un buon Flat kabuki, con il Round top della Sigma,  oppure con la Beauty Blender inumidita. La norma è questa: più un pennello è fitto, più alta sarà la coprenza che potremo ottenere.

Metodo dry

Il più classico dei metodi di applicazione. In linea di massima può essere adatto a chi ha già una bella pelle, senza molti difetti da nascondere, e utilizza il fondo solo per uniformare l’incarnato.

Avete mai sentito l’espressione “swirl, tap, buff”?

In sostanza significa questo:

- si prende il nostro bel fondo e ne si versa un po’ nel tappo

- si gira il pennello nella polvere (swirl)

- si batte i pennello contro il tappo per eliminare gli eccessi di prodotto (tap)

- si applica sul viso con movimenti circolari atti a far “scaldare” il prodotto ed amalgamarlo alla pelle (buff).

Non amo questo metodo: non mi piace respirare la nuvola di prodotto che inevitabilmente si alza e, per ottenere un risultato soddisfacente, devo applicare troppo prodotto con conseguente messa in evidenza delle linee d’espressione.

Il risultato finale può essere migliorato con una spruzzata di acqua termale, idrolato…o liquido di vostra scelta.

Metodo wet

Questo è il metodo che preferisco. Mi permette di avere un’alta coprenza utilizzando poco prodotto.

Io di solito faccio così:

- prendo il mio round top kabuki (recensito qui)e lo giro nella polvere

- spruzzo sul pennello un liquido ( i migliori risultati li ottengo con l’aloe spray o, in estate, con del succo di cetriolo

Sorriso
)

- picchietto sul viso il fondo e alla fine stendo con movimenti leggeri

Potrà esservi utile questo video di Giorgiapril, youtuber molto simpatica che se non conoscete vi consiglio di seguire:

<\/param><\/embed><\/object><\/div>";" alt="" />Applicazione wet e cremosa

Lo stesso procedimento vale per l’utilizzo con la beauty blender:

- bagnare la spugnetta fino a farla aumentare di volume e strizzare con cura

- intingere nel fondo

- spruzzare con un liquido (vedi sopra)

- picchiettare sul viso e uniformare

Anche qui vi rimando ad un video, quello di Helena is Red (dal minuto 3 in poi, con l’unica modifica di spruzzare la bb prima di tamponare sul viso):

<\/param><\/embed><\/object><\/div>";" alt="" />Applicazione fondo minerale con beauty blender

Metodo cremoso

Quando ho la pelle particolarmente secca, come d’inverno, mi piace utilizzare il fondo minerale così:

- intingo il mio round top in una crema (ottimi il dermolatte nour o la crema gel baco da seta)

- picchietto nel fondo

- tampono sul viso ed amalgamo.

In alternativa si può anche creare una sorta di fondo cremoso, mescolando direttamente la povere con della crema: non mi ci trovo particolarmente bene perché trovo difficile indovinare le giuste proporzioni di prodotto.

Lo so, questo post è diventato un poema!

Un bacio a tutte!

firma blog copiaVERDE

 

Articolo originale di Ecobiopinioni. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog