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MINI 650 - Diario di Bordo - A Douarnenez il gioco si è fatto duro

Creato il 01 luglio 2011 da Andrea
MINI 650 - Diario di Bordo - A Douarnenez il gioco si è fatto duro
E' finita l'era dei "sognatori felici". Non è una frase espressa da un 'inguaribile romantico, "laudator temporis actis", cioè legato indissolubilmente al passato ma l'ha pronunciata il giovanissimo Sebastian Rogues, secondo classificato al MAP. Ci pare che quelle poche parole sintetizzino mirabilmente un concetto che anche Luca Tosi ha significato nel Forum di Classemini con un simpaticissimo "più birra, meno prof"… ragazzi il gioco si è fatto veramente duro! Probabilmente non siamo ancora arrivati ai livelli mostruosi del Figarò,dove si possono classificare in 5 in meno di 34 minuti al termine di una transatlantica ma la via indicata è purtroppo (o per fortuna?) quella.
Il livello delle barche, del modo in cui vengono curate ed ottimizzate, dei concorrenti, dei loro allenamenti e delle attrezzature di cui possono disporre, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni.Si tengono medie altissime, si riposa sempre di meno e la lotta tra i concorrenti si sviluppa al calor bianco in un serrate di ingaggi e contromosse che neanche in un bastone davanti alla spiaggia.Non è questione di meteo. Al MAP le arie più leggere e variabili hanno imposto i fraseggi del fioretto, al Mini Fastnet, obbligato al percorso Sud dal meteo inclemente, si è sguainata la draghinassa ma la sostanza non è cambiata: lotte serratissime con l'apoteosi di un arrivo in tre in 81 secondi (!) nella cat Serie della prova "en double".Fa male pensare ad un Le Blevec che non riesce a fare meglio del dodicesimo tra i Serie al MAP… ma così è gente! Anche Allaire, secondo alle Azzorre 2010 non fa meglio del 14 esimo e, in questa prospettiva, il ventesimo di Pendibene si può considerare un buon risultato, considerando che il viareggino era al debutto "en solo" lassù.Immenso Beaudart. Il livello si alza, i pretendenti alla vittoria aumentano... e lui vince la difficilissima regata che passa due volte da Raz De Sein... per la terza volta! Non aggiungo altro.Se David macina nei mini da un pò di anni, il secondo arrivato è una novità assoluta del 2011. Gwenol Gahinet monta un vecchio P2 e non perde mai la vista previlegiata delle primissime posizioni.Bella anche la conferma del vincitore della Demi Clè, Aymeric Belloir, che porta il suo Nacira in primissima linea per tutta la regata.Purtroppo la Commissione Francese è poco propensa a derogare sul fatto che gli manchi una "500 miglia in regata". Pertanto le porte per Bahia gli verranno probabilmente dischiuse solo per il 2013.Tra i Proto Le Brec,armatore del, a noi notissimo 667, ex di Joschke, fa il bis del 2010. Niente "spigoli" per lui ma tanta abilità strategica nel gestire la difficilisima scacchiera.Pioggia, vento fresco, onda già dichiarata, il tutto al culmine di una vigilia tormentata dal cattivo tempo e dallo stress per i dubbi sul percorso... duro davvero, gestire nervosamente e fisicamente una regata così!Veramente il detto "quando il gioco si fa duro..." ha caratterizzato questo Mini Fastnet, che ha perso il fascino del percorso classico ma non certo l'atmosfera tenebrosa di cui si favoleggia scrivendo di lui.E Boidevezi è sbocciato... tre anni di apprendistato, parecchie sportellate sui denti e bagni di umiltà ma ora è una certezza del Circuito. Ha vinto bene, non perdendo un metro quando si doveva ricorrere alle energie morali più riposte per dare tela e tirare sul mezzo, bagnati fradici, ma rimanendo lucido per modulare il ritorno, più tattico.Sul podio due mammasantissima del Circuito Oceanico "Extra Mini".Normand ha invitato Duthill, già olimpico di tavola nel '92 e vincitore di tappe al Figarò.Fred nel 2002-3 correva sui Mini ed illuminante è stato la sua meraviglia nello scoprire quanto siano performanti, sicuri e veloci i nuovi disegni… pare che ne fosse basito dallo stupore.Anche Le Brec non è stato alla finestra ed ha trascinato al terzo gradino del podio nientemeno che Francois Gabard, co-skipper di Desjoyeaux alla Barcellona World Race ed ora armatore indipendente di un 60 con la Vendée ben chiara in mente.Ed anche uno così non è riuscito a vincere...In questo contesto ci pare che il sesto posto di Caracci, su di una barca di cui mi ha confidato di non nutrire grande stima, il Bertrand di Reichers, ci pare rifulga.Il duo italo-germanico non ha mai perso il filo dei primissimi fin dall'inizio, e questo vuol dire che Andrea ha retto fisicamente il duello coi giovanissimi Bretoni.Riteniamo poi che battere un Delesne e pelare la coda di un Manuard, reduce da una transatlantica su di un 40 piedi in compagnia di Gaetano Mura e quindi allenatissimo, siano segnali "pesanti"… Vai Andrea !!Khan Chuh, cinese emigrato in Brasile e con ex moglie italiana, l'anno scorso corse il Mini Fastnet sul Proto che era già arrivato due volte nei 5 alla Transat. Probabilmente il "mostriciattolo" era troppo complicato per lui e per il suo co-skipper, un brasiliano dal none italiano (Brocchini) ma l'aspetto che quanto più "cacao meravigliao" non si poteva.Ha intelligentemente corretto il tiro e se ha retto i ritmi di una furia come Xavier Macaire, che immaginiamo in piena trance agonistica nel finale al cardiopalma, dei bei numeri li deve avere pure lui… Bravissimo e davvero una ventata di esotismo che ci voleva in un circuito ingessato sui soliti nomi.Tosi e Sabbatini hanno fatto il loro dovere.Partiti già sconvolti da una settimana di lavoro per rimettere letteralmente in piedi 507, non potevano pagare un pò di dazio nelle prime miglia.Poi si sono assestati in un vento calante per quelli del loro gruppo, ma hanno finito bene, confermando che a Settembre saranno due pedine fondamentali della spedizione Italiana alla Transat.Notiamo purtroppo che, molti degli iscritti alla prossima Transat, distillano notizie sulla loro preparazione con contagocce.Chissà che marasma di stimoli stanno vivendo, dal punto di vista della loro preparazione tecnica, fisica e dell'ottimizzazione del mezzo.Vele, elettronica, piloti, fonti di energia, logistica e tempistica... sono tutti argomenti che credo interesserebbero pareccho gli appassionati dei 650, che magari intendono percorrere la stessa strada a breve, medio o lungo termine o forse vogliono solo sognarci un pò...Forza ragazzi, credo che aggiornare un pò i vostri siti in questi mesi cruciali farebbe del bene anche alla vostra immagine... (da www.classemini.it di S.Paltrinieri)

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