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Mini Bottle Episode

Creato il 18 gennaio 2016 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

In episodic television, a bottle episode is produced inexpensively and restricted in scope to use as few non-regular cast members, effects, and sets as possible. Most bottle episodes are shot on sets already built for other episodes, frequently the main interior sets for a series, and consist largely of dialogue or scenes for which no special preparations are needed. They are also commonly used when a script has fallen through and another script has to be written on very short notice.

Wikipedia

mini_cooper_s_blue_front_2007La settimana scorsa il Pandino era in manutenzione. Era già da qualche guida che la frizione faceva dei rumori preoccupanti, soprattutto per me perché ero preoccupata che fossi io. Invece la frizione era già cotta prima del mio arrivo quindi sospiro di sollievo. Una mattina dunque Sandi arriva su una Mini. Blu. Lo vedo arrivare da lontano e penso che sì se me ne vado è meglio. Avevo un’opinione molto precisa della Mini prima di provarla e non l’ho cambiata dopo essere scesa, faticosamente. La Mini, e mi auguro che tra i lettori nessuno ce l’abbia, è la classica macchina da fighetti. Punto, basta. Uno la compra per un motivo e uno soltanto: ha tanti tanti tanti soldi e vuole fare il fighetto. Che poi non è nemmeno solo colpa dei fighetti (e Sandi è un po’ fighetto, bisogna dirlo). La colpa è di un film: The Italian Job. La Mini “nuova” era uscita da mica tanto e così hanno ben pensato di girare un intero film solo per farle da spot. La tragedia, fighetti con Mini ovunque.

Non discuto l’estetica, la Mini è effettivamente carina. Ma quando uno compra la macchina dovrebbe badare anche ad altre cose e non mi viene in mente un solo motivo per cui una persona decida di comprare volontariamente e consciamente una Mini. La Mini è scomoda, sembra di stare seduti per terra. La Mini ha i pedali messi in verticale. La Mini ha troppa sproporzione tra potenza e dimensione, guidi un giocattolino che però ha il motore di un jet. La Mini consuma anche il sangue. La Mini è il male. Viva la Panda abbasso la Mini.

Sandi arriva e già capisce, perché Sandi sì è fighetto ma non è stupido. Inizia a giustificarsi a profusione, io alzo gli occhi al cielo e niente. Mi fa Sali MA NON TOCCARE NIENTE, io arrivo subito. Salgo, non tocco niente. Non so che ha i pedali in verticale per cui quando salgo tocco l’acceleratore a fondo, A FONDO, con l’auto in folle (almeno, credo che lo fosse, la Mini non si è mossa), il rumore ha fatto uscire la gente dai negozi vicino all’autoscuola. Sandi pure esce dall’ufficio e mi guarda e alza gli occhi al cielo, stavolta giustamente è il suo turno. Sale anche lui e mi spiega le sostanziali differenze con il mio amato Pandino. Le differenze sono: ha i pedali in verticale (ME NE SONO ACCORTA), è molto più potente (ME NE SONO ACCORTA), il freno si dosa diversamente per cui deve premere più intensamente all’inizio e dopo però poco altrimenti inchiodi (ME NE ACCORGERÒ A BREVE), ha sei marce (COL CAZZO CHE METTO IN SESTA) e la perla

E’ molto più divertente da guidare!

L’ha detto con l’entusiasmo di un bambino. Io non voglio divertirmi, io voglio non finire in un canale mentre guido una macchina in cui ho praticamente il culo appoggiato all’asfalto. E da lì è stato tutto un Ma non ti viene voglia di accelerare? Ma non ti viene voglia di andare a tutta velocità?, Sandi sorridente e esaltatissimo mi sprona e mi incita. Io gli rispondo che è matto e che deve smetterla di drogarsi. Lui mi dice che non c’è più rispetto per gli istruttori, che non sono più una figura autorevole. Io gli dico che è colpa sua perché è stato lui a dirmi alla prima guida che dovevamo darci del tu e il nostro doveva essere un rapporto rilassato e poi siamo praticamente coetanei (non è vero -ha 8 anni più di me- ma lo dico per farlo sentire giovane, e tanto dopo i 30 anni siamo tutti vecchi e marci uguali) quindi bando alle formalità. Lui ribatte che voglio sempre avere ragione e che sono proprio come tutte le donne e io sono contenta quando me lo dice e guido sperando che il supplizio della Mini finisca presto. Statale, sono in quinta, metti in sesta mi fa. Mettiamo in sesta. Adesso accelera. No accelera. No accelera per davvero. Darcy premi quel cavolo di acceleratore che non succede niente. Accelera. E ACCELERA NO?! Ho accelerato. Ho premuto l’acceleratore fino in fondo e… ho chiuso gli occhi. Mi sentivo come sull’otto volante, no? Che uno alza le braccia e chiude gli occhi. Solo che io stavo guidando e vabbè niente almeno le mani le ho tenute sul volante, ovviamente rigidissime e tesissime perché solo così io le so tenere. Dopo mi ha fatto decelerare e insomma mi ha fatto capire che chiudere gli occhi non è stata proprio una grandissima idea. Anche farmi mettere in sesta e farmi accelerare al massimo non è stata la genialata del giorno ribatto. Voglio sempre avere ragione e occhi al cielo e ormai è così.

L’episodio si conclude con questo dialogo

Darcy, lo so che non mi crederai, ma sotto certi punti di vista sei andata meglio con la Mini che non con il Pandino.

Non gli ho risposto subito. Stavo cercando di capire come scendere dalla macchina perché con la mia mole mi sono trovata incastrata. L’avrei mandato a cagare ma mi sono trattenuta perché ok rapporto rilassato ma gli avevo dato del drogato venti minuti prima e non volevo esagerare. Riesco a disincastrarmi e rotolo fuori. Cazzo, la borsa e la felpa appoggiate dietro. Guardo Sandi e capisce subito che è lui a dovermele allungare perché la macchina ha solo tre porte e ora che mi spiega come piegare in avanti il sedile si fa notte. Ciao arrivederci e la minaccia

Se domani non mi riporti la Panda cambio scuola guida.

Titoli di coda intervallati da una scena del mattino dopo.

Arriva Sandi con il Pandino sistemato e perfettamente funzionante. Io felicissima manco me lo stesse regalando. Andiamo, solite cose, dopo un po’ se ne esce con Darcy, sì la Mini è bella e tutto, e sì è vero è un po’ da fighetti, ma non hai idea del mal di schiena ieri sera dopo tutta la giornata passata a farci guide sopra. Lo sapevo. LO SAPEVO. Io ho sempre ragione, come tutte le donne.

Lo spin-off che non si farà

Mentre guidavo, sempre sull’onda dell’esaltazione, Sandi mi dice una cosa che mi fa capire un mondo intero. Mi dice che quella Mini lì la usano per fare i corsi di guida sicura, dove fanno slalom, prove di guida su bagnato, testacoda, etc. Si accende una lampadina. GafGaf aveva fatto il corso di guida sicura sulle Mini e me ne aveva parlato e anche lei era tutta contenta. Quindi anche GafGaf si droga, o almeno si drogava. E niente, nello spin-off ci sono io che faccio il corso di guida sicura sulla Mini. Lo spin-off è stato cancellato ancora prima della stesura del pilot perché dopo l’invito (seguito da un incoraggiante Guarda che è gratuito!) ho ripetuto a Sandi che lui è pazzo e che nemmeno se sono io ad essere pagata risalgo su una cazzo di Mini a fare i testacoda.



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