Titolo: Dolce come il miele
Titolo originale: Bitter sweet love
Serie: Dark Elements 0.5
Autore: Jennifer L. Armentrout
Genere: paranormal romance
"Nothing in this world is stronger than love. It should always be enough. No matter what."
La serie Dark Elements mi è stata caldamente suggerita da un'amica e, invogliata dalla trama raccontatami, ho pensato di iniziare proprio dal prequel. Giusto per capire un po' l'ambientazione, le creature ed il contesto in cui mi sarei imbattuta affrontando i vari capitoli della saga urban fantasy.
Ci sono voluti tre anni affinché Jasmine metabolizzasse, in qualche modo, la scomparsa/fuga di Dez dalla sua vita e, nonostante non se lo fosse tolto completamente dalla testa, la sua vita ha continuato ad andare avanti. La vita della figlia del capo clan dei Guardiani non è semplice, in verità non lo è nemmeno se sei tu stessa una Guardiana: proibizioni, pericoli e via dicendo. Jas vuole la sua libertà e, inaspettatamente, questa le giunge con l'arrivo proprio di quel ragazzo che credeva perduto per sempre.
Inutile dire che la Armentrout ha uno stile capace di coinvolgermi sempre, qualsiasi sia la serie su cui punto i miei occhi di lettrice. I suoi personaggi sono tutti molto ben strutturati dal punto di vista caratteriale, così come l'ambientazione viene presentata in modo coinvolgente e abbastanza originale. Nonostante la brevità dello scritto, la storia è densa di momenti d'azione e, ovviamente, di sentimento. Durante la vicenda incontriamo anche coloro che diventeranno i protagonisti principali del primo capitolo della saga ed è proprio il personaggio di Layla ad aver catturato la mia attenzione per la particolarità della sua natura (di cui ero curiosissima di conoscerne di più). Certo, l'andamento (lasciatemi passare il termine) della trama non si discosta da molti altri paranormal romance appartenenti all'editoriale Bluenocturne della Harlequin ma c'è da dire che per la prima volta, dopo frotte di vampiri e lycan, ci troviamo davanti ad una nuova razza sovrannaturale: i Guardiani (conosciuti da tutti come i gargoyle di cui l'architettura gotica e non solo s'è avvalsa per secoli) sono, almeno secondo il mio punto di vista, una boccata d'aria fresca!