Magazine Cultura
ecco un breve pensiero su un libro che ho letto recentemente1
Titolo: Il punto estremo
Autore: Paolo Pajer
Pagne: 48
Prezzo: 6 euro
Editore: ERGA
Trama
Tre vite legate fra loro da un corso circolare del tempo. Le riflessioni di Zero, che ha fermato la sua prima e ultima corsa appena fuori dall'utero materno. I pensieri di Adele, che scopre di avere davanti a sé un tempo assottigliato. I ricordi di Claudio, che sta terminando il suo, di tempo. Tre storie legate da un destino comune e scandite da un tempo che oscilla avanti e indietro. Un libro, scolpito pazientemente con una prosa quasi zen, che racconta della vita e della morte con l'ironia e la curiosità che ci permettono, giorno dopo giorno, di spingere lo sguardo dietro l'angolo.
Mio pensiero Ho ricevuto questo piccolo libretto un po' di tempo fa direttamente dall'autore, che molto gentilmente mi ha proposto di leggerlo e scrivere quello che pensavo sul blog. Devo dire che è difficile parlare di questo libro che s'intitola "Il punto estremo", perché sono abituata a calarmi in libroni immensi che mi permettono di sviluppare un pensiero critico, positivo o negativo, durante la lettura, mentre in questo caso ho letto le 48 pagine in poco meno di venti minuti e mi sono trovata un po' spiazzata. In queste 48 pagine l'autore ha raccontato la storia di tre personaggi molto diversi tra oro arrivati al loro punto estremo: la morte. Il primo personaggio, denominato Zero, è un embrione indesiderato che non vedrà mai la luce, il secondo è una donna, Adele, di 53 anni malata e con scarse speranze di vivere molto a lungo e l'ultimo è Claudio un anziano ricoverato in ospedale preda dei suoi ricordi. Tra questi tre personaggi, personalmente ho preferito Zero, non tanto per i pensieri che propone che sono al limite dell'impossibile, quanto proprio per la riflessione che mi ha portato a fare su un importante argomento come l'aborto. Devo dire che ho trovato questo racconto intenso e particolare, ho apprezzato i lapidari pensieri scritti in prima persona dei tre personaggi, davvero molto diretti e intimi, e mi è piaciuta l'alternanza delle diverse voci che risultano molto diverse ma uguali perché accomunate dal momento così estremo che stanno vivendo. Unica pecca, dal mio punto di vista, è la brevità perché mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più su questi tre personaggi, capire meglio ciò che è accaduto precedentemente per farmi un'idea più precisa del loro punto estremo, delle loro sofferenze e dei desideri incompiuti. Assegno quindi 3 stelline.
Lya
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