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Mini recensioni: "Dove il vento grida più forte" - "Schegge"

Creato il 17 novembre 2014 da Ilary
Buon pomeriggio, carissimi e carissime! Un po' di tempo fa, un bel po', anzi, avevo inaugurato le "mini recensioni", ovvero, come dice il nome stesso, delle recensioni brevi di libri sui quali non mi volevo dilungare troppo. Ebbene, ho deciso di ricominciare con questo tipo di recensioni perchè mi sono resa conto che leggo molto più di quanto recensisca, diciamo che in media è 1 libro recensito su 3 letti. Ovviamente continuerò anche con le recensioni "lunghe", però per parlarvi di più libri e darvi quindi un'idea generale su cosa ne penso, posterò più spesso anche mini recensioni. A volte ho l'impressione che quelle lunghe non vengano lette perchè magari sono appunto, troppo lunghe, e invece i lettori voglio arrivare al succo del discorso, cioè ma questo libro è bello o no?, vale la pena di leggerlo? Io vi confesso che da lettrice di altri blog, spesso leggo frettolosamente le recensioni per arrivare al dunque e capire se un libro fa per me o no, a volte mi interessano poco le analisi minuziose. Uh, l'ho detto, adesso non odiatemi! XD Per carità, ammiro moltissimo i blogger che scrivono recensioni dettagliatissime, che sviscerano il libro nel profondo, anzi, vorrei essere anch'io così brava, però ecco, a volte mi piace leggere le cose essenziali. Voi che ne pensate? Preferite le recensioni lunghe o le mini? Fatemi sapere, per me è importante la vostra opinione! ^_^ Comunque, per questo primo ritorno delle mini recensioni, ho deciso di parlarvi di due libri letti la scorsa settimana: "Dove il vento grida più forte" di Robert Peroni e "Schegge" di Sebastian Fitzek. Come vedrete, per queste mini recensioni ho cambiato un po' l'impostazione grafica, per non avere un post troppo lungo e anche una scheda del libro che rischiasse di essere più lunga della recensione stessa; inoltre anch'esse saranno presenti, come normali recensioni, nello slideshow qui accanto.
Dove il vento grida più forte Robert Peroni Dove il vento grida più forte | Robert Peroni Sperling e Kupfer | 210 pagine 16,90 € cop. rigida / 9,90 cop. flessibile / 6,99 € e-book
Quando Robert Peroni, trent'anni fa, arriva in Groenlandia per battere l'ennesimo record, si sente sperduto: una famiglia in Italia, e una professione, quella di esploratore, di cui non capisce più il senso. A ridare una direzione alla sua vita sono gli inuit, vero nome degli "eschimesi": nonostante i bianchi da anni impongano divieti che impediscono loro di vivere dignitosamente, lo accolgono come un amico, perché ogni uomo è solo se stesso e la solidarietà è un dovere. Affascinato da questa cultura, Robert si trasferisce nel centro più grosso della costa orientale, un paese di duemila abitanti, isolato nove mesi l'anno, e ne abbraccia la lingua, gli usi, le regole non scritte. Come il rifiuto di lamentarsi: la fame, il freddo, le privazioni sono accettate con il sorriso sulle labbra, perché soffrire è parte dell'esistenza. Da loro impara ad ascoltare le storie che porta il vento, la bellezza di vivere nel presente e la poesia nascosta nello sciamanesimo. "Dove il vento grida più forte" racconta l'incontro con un popolo straordinario, che ha come unica arma la dolcezza, e con una terra ostile e meravigliosa, in cui la natura è madre e matrigna, dispensatrice di vita e di morte.

Questo è un libro di cui ignoravo totalmente l'esistenza ma che, quando ho scoperto per caso leggendo un articolo su un quotidiano in cui si nominava appunto tale libro, ho provato subito il desiderio di leggere perchè ho una passione per tutto ciò che riguarda i ghiacci, i poli e il "Grande Nord". Così me lo sono procurato e l'ho letto in un soffio, tanto mi ha appassionata. Il libro è un'autobiografia, genere che, come sapete, di solito evito, ma Dove il vento grida più forte è scritto in un modo che non lo sembra nemmeno, ecco perchè mi è piaciuto tanto. L'autore narra di come, trent'anni fa, abbia lasciato tutto e tutti per una scelta estrema: trasferirsi in Groenlandia, terra che lo aveva ammaliato durante una delle sue esplorazioni (lui era un alpinista/esploratore). Robert Peroni, con una scrittura semplice ma efficace che rende questo libro adatto a tutti i lettori, racconta non solo vicende ed esperienze della sua vita, ma anche e soprattutto, ci fa conoscere una cultura pressochè ignorata da noi occidentali, quella degli inuit, un popolo pacifico, sempre con il sorriso sulle labbra nonostante le privazioni, il freddo e l'ostilità del luogo in cui vivono. È anche un libro di denuncia, perchè l'autore parla anche di come gli inuit siano stati sopraffatti dai "bianchi" che hanno avuto la pretesa di cancellare una cultura millenaria in favore di un'occidentalizzazione forzata in nome di una presunta superiorità su questi "primitivi". Ma, come viene detto nel libro, chi è davvero il primitivo, gli inuit che non hanno mai fatto una guerra da quando esistono o noi "evoluti" occidentali? Pensateci. Dove il vento grida più forte è un affascinante viaggio alla scoperta della Groenlandia, una terra aspra e bellissima, e dei suoi abitanti, gli inuit che, con la loro saggezza e il loro modo di vedere l'esistenza portano a interrogarsi e a riflettere sul significato anche della nostra vita. Consigliatissimo!
Schegge Sebastian Fitzek Schegge | Sebastian Fitzek LIT - Libri in tasca | 360 pagine 9,90 € cop. flessibile
Cosa accadrebbe se potessimo eliminare per sempre dalla nostra memoria le esperienze più brutte e terrificanti della nostra vita? E cosa accadrebbe se, nel tentativo di fare questo, qualcosa andasse storto? Quando Marc Lucas, avvocato che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri, viene a conoscenza di un esperimento psichiatrico che potrebbe cancellare dalla sua memoria i terribili ricordi che l'accompagnano e lo tormentano dal giorno in cui sua moglie incinta ha perso la vita in un incidente automobilistico del quale lui si sente responsabile, non ha dubbi: la sola speranza di liberarsi di questo peso insopportabile vale il rischio infatti di sottoporsi all'esperimento. Ma, invece che concedergli sollievo e alleviare le sue pene, con l'inizio dei primi test l'orrore comincia a prendere possesso di ogni attimo della sua vita: di ritorno dalla clinica psichiatrica, la chiave di casa non apre più l'appartamento, il nome sul campanello non è più il suo e, quando la porta viene aperta dall'interno, l'incubo ha inizio... 

Fitzek è un autore che leggo quando ho voglia di relax intellettuale, diciamo così, nel senso che lo scelgo quando ho voglia di una lettura poco impegnativa ma al tempo stesso intrigante, appassionante e rompicapo come piace a me. E anche con Schegge, per quanto mi riguarda, Fitzek ha centrato l'obiettivo. Il tema di questo romanzo è quello dei ricordi, o meglio, la possibilità di eliminare dalla nostra memoria tutto ciò che ci provoca sofferenza. Il protagonista, Marc, ha subìto un grave trauma, la perdita dell'amata moglie, e vorrebbe poter dimenticare tutto; viene così avvicinato da uno strano individuo che gli offre la possibiltà di cancellare i ricordi dolorosi... ma Marc si trova presto coinvolto in un vero e proprio incubo: nessuno lo riconosce più, le carte di credito sono bloccate, un altro uomo ha preso il suo posto al lavoro, la moglie che credeva morta abita nel suo appartamento. Che cosa sta succedendo veramente? Schegge è un thriller psicologico teso, incalzante e claustrofobico come nella migliore tradizione di Fitzek, che è un vero e proprio maestro nel costruire trame in cui illusione e realtà si intersecano in modo inestricabile e confondono il lettore che si trova continuamente disorientato. Particolarmente spiazzante sarà la soluzione del mistero che coinvolge Marc: mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta e anche un po' delusa perchè mi è sembrato che la motivazione scelta dall'autore per tutte le sventure che capitano a Marc fosse un po' debole. Non so, questa scelta non mi ha convinta, sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, ma è l'unico, piccolo difetto che ho trovato a questo libro. Per il resto, niente da dire, è un ottimo thriller che ti afferra alla prima pagina e non ti lascia andare finchè non l'hai finito. Consigliato!

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