Ci sono voluti 8 mesi ma, alla fine, anche noi siamo riusciti a concederci una piccola gita fuori porta.
O, giusto per citare Bridget Jones, siamo partiti per una minifuga, non troppo romantica e con prole al seguito.
Il bello di tutta la faccenda e’ che abbiamo totalmente improvvisato.
Non era prevista.
Poi un giorno il marito mi torna a casa dicendomi che ha 4 giorni off uno di seguito all’altro: che fai non ne approfitti?
Di giorni ce ne siamo concessi 2.
Siamo partiti il mercoledì da East Croydon, subito dopo aver salutato Alessia, in partenza per Gatwick dopo una settimana di risate e salti indietro nel tempo.
C’era chi sul treno aveva il suo da fare…
Mezz’ora dopo eravamo a destinazione: Brighton.
Va beh, organizziamo al volo…ci siamo tenuti piuttosto vicino.
Il tempo non è stato molto clemente…due giorni di pioggerellina noiosa.
Ma le cose da vedere erano tante.
Una menzione speciale la merita il B&B che ci ha ospitato. Il proprietario somigliava in modo inquietante a Basil Fawlty (avete presente Fawlty Towers?), solo che era simpatico.
Le camere sembravano uscite da una storia di Sherlock Holmes…e la stanza comune, beh, era assai particolare (poi ho scoperto che il pomeriggio organizzano corsi di burlesque…)
Tempo pessimo a parte, non ci siamo fatti mancare nulla:
Il mare (molto invernale), i seagulls che si mettevano in posa per farsi fotografare.
Il Pier, con la sala giochi immensa e Zoltar, il mago che esaudisce i desideri (si, proprio quello del film Big) giusto all’entrata.
La ruota.
Il Pavilion.
Il piccolo museo sulla spiaggia.
Le foto ricordo al primo mare inglese che incontriamo.
Il crab sandwich.
E i negozietti di souvenirs.
Fino al giro tra i Lanes e i suoi mille negozi.
Sono stati senza dubbio due giorni intensi e ricchi di colore, di luci e sorrisi.