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Minimal Palermo

Creato il 21 maggio 2012 da Hermes
Avete presente il profumo della vostra infanzia? Quello di quando vi nascondevate tra i panni puliti della nonna, stesi ad asciugare all'aperto? Io no, ma nella classica famiglia del mulino bianco questa è una classicissima scena, quindi immagino di far parte del 5% degli italiani (cioè gli anormali) che non possono vantare di aver provato certe esperienze.
Avete presente il profumo di mandarini della vostra infanzia, l'estate al mare? Almeno questa, io si.
Combinateli, per favore. Il risultato sarà nuovo e insieme familiare. Un profumo, pardon, una fragranza, agrumata, eppure quasi dolce, lieve, fresca. Quando lo indosso la sensazione è quella di una forte luminosità e leggerezza.
Eppure, per qualche mistero dell'antropologia, quelli di Byredo, piccola profumeria artigianale svedese, lo hanno chiamato Palermo. Palermo, cittá araba e barocca, in cui la linea piu breve è l'arabesco (definizione che diede dell'Italia Ennio Flaiano), e insieme un profumo minimale, non speziato, ma "puro", che non mi evoca proprio il caos meridionale.
Minimalista anche nella piramide olfattiva: arancio amaro e bergamotto di Sicilia sono le note di testa, che poi vanno lentamente a dissolversi, senza scomparire, lasciando un lievissimo retrogusto acre che contrasta con un assoluto di rosa non stucchevole, insolito soprattutto su una pelle che addolcisce tutto, come è la mia, e un muschio Fresco, note di cuore. La base, invece, è ancora muschio, stavolta bianco, e semi di ambretta, di cui, confesso, so poco o nulla.
Ottimo. Sembro una pubblicità, ma sarebbe troppo vergognosamente spudorata da essere vera. E infatti non lo è. Come ogni sogno, poi, anche questo profumo ha i suoi difetti. Nella fattispecie il prezzo, davvero troppo alto: 140euro per 100 ml. Forse con i 50ml il salasse può sembrare evitato (il prezzo mi pare si aggiri sui 93), ma a ben guardare si spendono più "euro al millilitro". E comunque, pare introvabile.
Minimal Palermo

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