Dopo gli zombie inglesi di Shaun of the Dead e quelli neozelandesi di Last of the Living, dopo gli zombie da reality di Dead Set, e dopo ovviamente gli zombie americani di innumerevoli produzioni, è tempo di vedere anche un po' di zombie cubani, grazie a questo Juan of the Dead. O meglio, è tempo di vedere, con la scusa dell'apocalisse non morta, un po' di Cuba e di società cubana...
Per quanto il regista del film abbia dichiarato di non aver avuto l'intenzione di veicolare alcun messaggio politico con la sua opera, Juan of the Dead è comunque infarcito di satira sulla società, la cultura e gli abitanti dell'isola, ed ha anche un paio di scene piuttosto simboliche.
Certo c'è anche da considerare che, avendo a che fare con un'ambientazione così distante da quelle a cui siamo abituati, è facile vedere messaggi e sottotesti lì dove c'è semplicemente il resoconto di una realtà un attimo diversa dal solito.
Il registro primario comunque è quello comico, e in questo senso il tutto è molto riuscito, anche grazie agli improbabilissimi protagonisti, ed alla miriade di citazioni e riferimenti metacinematografici. Lo humour talvolta assume però toni fortemente macabri, che potrebbero risultare un po' troppo forti ai nostri occhi, ormai abituati da decenni alla bolsa political correctness americana.
In ogni caso, Juan of the Dead merita sicuramente la visione, se non altro perché questa versione "latina" dello zombie movie è sicuramente una delle più vicine alla nostra cultura, alla faccia di super sceriffi e marine tuttofare...
(Via Mattia Ferrari)
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