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MiniReview: “Fragile eternity”, Melissa Marr.

Creato il 24 aprile 2015 da Chiara

MiniReview: “Fragile eternity”, Melissa Marr.Titolo: Fragile eternity – Immortale tentazione (Wicked lovely #3)
Titolo originale: Fragile eternity (Wicked lovely #3)
Autore: Melissa Marr
Editore: Fazi – Lain
Pagine: 384
Anno: 2009

Seth non avrebbe mai immaginato di desiderare una relazione stabile, prima che nella sua vita arrivasse Aislinn: lei è tutto quanto ha sempre sognato e ora la vuole accanto a sè, per sempre. Ma per sempre assume un nuovo significato quando la tua ragazza è diventata l’immortale regina dell’estate. Aislinn, d’altro canto, non avrebbe mai immaginato di trasformarsi in una delle creature fatate che la terrorizzano: ma anche questo accadeva prima dell’arrivo di Keenan, il ragazzo che per averla al fianco l’ha privata della sua mortalità. Ora questa giovane fata, ancora legata alla vita terrena, si trova di fronte a sfide e seduzioni che vanno oltre ogni più incredibile supposizione e che porranno duramente alla prova la sua integrità e il suo amore. Nell’ipotetico terzo capitolo della saga di Melissa Marr, Seth e Aislinn lottano per restare fedeli l’uno all’altra in un universo in cui i ruoli si confondono, i patti si fanno instabili, gli amici diventano nemici e un solo passo falso può far sprofondare l’universo nel caos.

MiniReview: “Fragile eternity”, Melissa Marr.

Il terzo volume di questa saga fatata, pur non essendo all’altezza di Ink Exchange, è decisamente in linea con il tenore che la Marr ha impostato sin dal primissimo capitolo, Wicked Lovely. Questa volta il fulcro della storia è Seth, uno dei miei personaggi preferiti perché così teneramente umano e al tempo stesso coraggiosamente ostinato nel rimanere al fianco di Aislinn nonostante sia ufficialmente diventata non solo una creatura fatata, ma la Regina dell’Estate in persona. Mi aspettavo grandi cose da lui, che da subito si è posto come un personaggio con i piedi piantati per terra e le idee ben chiare e se c’è una cosa che mi ha fatto straordinariamente piacere ritrovare, quella è stata la sua straordinaria umanità, con tutto quello che quest’affermazione implica.

È evidente sin dalle prime pagine che la situazione non è migliorata. Tutti i personaggi principali sono alle prese con le conseguenze delle proprie azioni, incapaci di trovare un equilibrio tra ciò che sono, ciò che erano e ciò che sono destinati ad essere. Mentre Seth non ha dubbi sul suo essere un semplice essere umano, condizione che grava come un macigno sulle sue spalle ogni giorno di più e che lo espone a continue minacce, Aislinn si rifiuta di abbracciare pienamente la sua nuova natura di creatura dell’estate, perché questo significherebbe arrendersi al fascino irresistibile di Keenan e perdere il suo ragazzo mortale per sempre. Keenan, dal canto suo, insiste nel voler avere tanto la sua Regina quanto la splendida Donia, nuova Regina dell’Inverno, senza scegliere davvero né una né l’altra – vittima dei suoi stessi capricci, è la perfetta incarnazione di una Corte frivola, superficiale e ancora pateticamente debole. Donia stessa è vittima dei suoi sentimenti per il Re dell’Estate, alle prese con un compito molto più grande di lei, ma alla stregua dell’ultimo nuovo re, Niall, mostra di saper affrontare la situazione con una maturità e una prontezza di spirito infinitamente superiori.

A tutto ciò si aggiunge l’Alta Corte, un mondo di ordine che respira e si plasma assecondando i desideri della sua Regina Immutabile, sorella della già nota e caotica Bananach. Sarà proprio lei, guidata dal suo strano e bizzarro potere che le permette di scorgere le trame del destino, a condurre Seth nel regno fatato per eccellenza, facendo leva sul suo bisogno estremo di stare accanto ad Aislinn senza più esserle di peso. Qui sarà chiamato a fare una scelta, a dar prova di non essere soltanto uno sciocco ragazzino innamorato, a dimostrare che tutto il tempo trascorso gravitando tra la Corte del Sole e la Corte Oscura, della cui protezione gode grazie all’amicizia che lega lui e Niall, gli ha insegnato qualcosa sulle creature spaventose e ingannevoli da cui vuole essere accolto come un pari.

Un po’ me lo aspettavo. Era quasi inevitabile che gli eventi spingessero Seth, il più umano e meraviglioso dei personaggi, a considerare l’idea di rinunciare a tutto ciò che lo caratterizza per amore di Aislinn. E un po’ mi aspettavo pure che la transizione non fosse facile, immediata e soprattutto indolore: è stata una vera sofferenza spiare l’avvicinarsi di Aislinn e Keenan – che non ha perso occasione per comportarsi da egoista manipolatore quale è sempre stato, per inciso – con la consapevolezza del male che questo avrebbe causato all’unico, tra tutti loro, che agisce spinto da un sentimento che non è l’egoismo. L’amore di Seth è diametralmente opposto a Seth stesso: dove lui è razionale e pacato, il suo sentimento per Aislinn è irruento, vitale, impulsivo. Questo contrasto, inutile dirlo, mi ha colpita molto, così come mi ha colpito moltissimo la sottigliezza delle trame politiche che si snodano parallele a quelle romantiche, trame che rendono impossibile dimenticare il quadro molto più ampio della saga all’interno di ogni singolo libro. Melissa Marr ha fatto davvero un ottimo lavoro, con Fragile Eternity, mettendo in tavola un tassello fondamentale per la serie tutta, non si può negare. Quello che non mi è piaciuto, è stato il sacrificio di Seth: per quanto possa comprenderne la scelta, storco sempre un po’ il naso nel leggere di adolescenti che stanno assieme da poco e già sono pronti a giurare amore eterno. Nel complesso rimane un gran bel romanzo, fuori dalle righe e particolare, oltre che meravigliosamente scritto.



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