Dalle recenti leggi antiweb si è potuto capire che il governo attuale, ma anche quelli precedenti, non capisce niente di Internet e di Socio-Digitalizzazione. Non pochi sono quelli che ipotizzano di istituire un "Ministero di Internet e della Digitalizzazione".
Qualcuno direbbe : "A che Serve ?". Bene ecco a cosa serve:
- Portare l'Italia verso lo sviluppo massivo di piattaforme software di e-government ed e-democracy.
- Accesso ad internet libero per tutti i cittadini, nonché supporto di fibra ottica in tutto il territorio nazionale.
- Utilizzo dell'open source e del free software nella pubblica amministrazione e nelle scuole.
- Uso di lavagne multimediali, registri elettronici, e tablet PC nelle scuole pubbliche.
- Mettere l'Informatica come materia fondamentale per tutti i corsi di studi con indirizzo scientifico.
- Digitalizzazione di tutto il patrimonio artistico, culturale e gastronomico italiano, mediante totem digitali che si alimentano mediane l'Energy Scavenging.
- Corsi, intrascolastici, per tutelarsi dal cyberbullismo e dalla pedopornografia.
- Automatizzazione di tutti i processi burocratici entro il 2020.
- Corsi, finanziati dai comuni, per i non nativi digitali.
- Incentivi per tutte le aziende e startup che investono nel web, rendendole esenti da tassazioni per i primi 3 anni.
Sono 10 punti, tutti fattibili, che se applicati, grazie all'istituzione di un Ministero di Internet e della Digitalizzazione, darebbero al nostro paese un salto di qualità in termini di socio-digitalizzazione e che porterebbero l'Italia, da questo punto di vista, tra i primi 10 paesi nel mondo. Portare la nostra società ad affrontare queste tematiche è essenziale per poter progredire e metterci al passo con il resto del mondo, non escludendo che potrebbe essere un punto di inizio per aprire nuovi posti di lavoro ed eliminare il Digital Divide.
Carmine De Fusco
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