Il governo si dichiara „disponibile ad esaminare tutti le iniziative volte a rafforzare le garanzie per i cittadini“
Si è parlato più volte del registro delle opposizioni e della sua poca efficienza. Molti utenti di tellows.it, il forum per l’informazione contro lo spam telefonico, hanno continuato a lamentare molestie telefoniche, specialmente telemarketing insistente, che siano registrati o meno al famoso “registro delle opposizioni”. Opposizione da che? Dal fatto che ci chiamino tutti i momenti per proporci pura pubblicità mentre c’é ben altro da fare.
Più che altro il problema riguarda tutti coloro che non sono presenti sugli elenchi telefonici delle pagine bianche. Molti hanno scelto in partenza di non farne parte proprio per non rendere il proprio personale numero telefonico di dominio pubblico. Di conseguenza non possono iscriversi al registro delle opposizioni, essendone l’iscrizione accessibile soltanto ai numeri telefonici presenti in elenco. In effetti, se un numero non è presente in elenco, non è trovabile, da ciò la deduzione che non necessita di essere cancellato dalle liste del telemarketing. Eppure ci sono stati casi su tellows.it di utenti perseguitati dalle chiamate, proprio quelli che il proprio numero fin dall’inizio lo tengono “segreto”.
Oltre ai numeri fissi sorge anche il problema dei numeri di cellulare. Questi non sono né in elenco, né a maggior ragione sul registro delle opposizioni, ma vengono molestati lo stesso da telefonate “spammose” e non desiderate.Ecco il commenti del governo sul problema:
“Dall’introduzione del registro delle opposizioni il numero dei reclami all’Autorità competente è stato esiguo, pari allo 0,4% degli iscritti. Ciò non toglie che la qualità e la tutela degli abbinati possa essere migliorata”.
Parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda uscite durante il question time, per una domanda sul telemarketing (fonte Aduc). Allora forse si può volere qualcosa in più. Nonostante il basso livello di lamentele all’autorità, l’efficienza del registro è stata più volte messa in dubbio. Del resto l’informazione pubblica rivolta ai cittadini riguardo al registro o al problema in genere dello spam telefonico da telemarketing non è mai stata piuttosto esaudiente, considerando che lo spot televisivo, ad esempio, invitava i cittadini a non rimanere “disinformati”, considerando “informazione” la promozione pubblicitaria.
Non c’è da stupirsi se le vittime dello spam valutano scarsa l’efficienza del registro, considerando che per essi lo scopo consiste nel limitare un problema come quello del telemarketing indesiderato e il disturbo al telefono. Ma se l’efficienza del prodotto o servizio si giudica, iinvece, in base al raggiungimento dello scopo del suo ideatore, ecco che la valutazione può cambiare, o migliorare. Gli ideatori del registro siedono nel consiglio direttivo della Fondazione Ugo Bordoni. Qui lasciamo a voi seguire le considerazioni possibili, pensando all’intenzione originaria di un registro delle opposizioni, che per altro, solo in Italia esiste.
Lasciamo le speranze alle parole dei ministri, alla fiducia nella politica? O in un blocco delle telefonate in entrata indesiderate, cambio numero ed estremi, forse, ma ben più rapide ed “effettive” soluzioni per rispetto della quiete.
Ancora il ministro Giarda ha spiegato che il registro “rappresenta un punto di equilibrio tra le esigenze degli abbonati e quelle delle imprese”. Poi per fortuna ha aggiunto:
“il governo condivide la necessità di trovare un punto di equilibrio più alto, pensando anche alla possibilità di inserire nel registro numeri non presenti negli elenchi telefonici pubblici”.
Questa potrebbe essere la svolta. Benchè non sia stato specificato se tale inserimento possa riguardare i numeri di cellulare, che troppo spesso ormai vengono tartassati da spam telefonico e chiamate di call center, teniamo alte le speranze. Infine arriviamo al punto: il governo ha concluso dichiarandosi:
„disponibile ad esaminare tutti le iniziative volte a rafforzare le garanzie per i cittadini“
e qui l’iniziativa, la necessità e le esperienze dei cittadini potrebbero portare a nuove proposte, iniziamo a pensarci!