Poletti irrefrenabile, dopo aver deriso chi si laurea in Italia solo a 28 anni, ospite a Roma, all'Universita privata della Luiss, si esprime così sull' orario di lavoro: " Il lavoro è un pò meno cessione di energia meccanica ad ore, ma sempre più risultato. Con la tecnologia possiamo guadagnare qualche metro di libertà ...... Dovremmo immaginare contratti che non abbiano come unico riferimento l'ora-lavoro ". Tradotto: puoi stare anche 8 ore al giorno al lavoro, ma se non hai contribuito in maniera significativa alla realizzazione del prodotto, perchè ti dovrei pagare? O comunque lo potrei fare solo in base al risultato raggiunto. Immagino la gioia dei datori di lavoro e la tristezza dei dipendenti a leggere parole del genere.
La replica a giro di posta della leader Cgil Susanna Camusso è molto alterata: " Basta scherzare ...... Basta fare battute, c'è gente che fatica ...... Nelle catene di montaggio, per le infermiere negli ospedali, per la raccolta nelle campagne, il tempo è fondamentale per salvaguardare la loro condizione ....... ". Sarebbe insomma folle cambiare tale sistema o, addirittura, abolirlo.
C'è anche una parte condivisivbile nel discorso del ministo Poletti, che parla di condivisione di mezzi e risultati tra imprenditori e lavoratori all'interno di tutte le aziende. Però in sostanza il ministro così facendo non esclude di ridurre la portata dei contratti nazionali, in merito all'orario di lavoro.
La Camusso allora spiega: "Non capisco perché devono essere sostitutive di quelli che invece sono strumenti di regolazione dell'effettiva prestazione dei lavoratori, altrimenti si finisce come sul sistema dei voucher che, teoricamente, dovrebbe essere ad orario, ma invece scopriamo che si paga un voucher e si fa tanto nero".
Lo scontro tra lavoratori ed imprese rischia insomma di acuirsi sempre di più grazie ad un Governo, quello Renzi, che si professa di centro-sinistra, ma che sta andando ben oltre le più "rosee aspettative" in quanto a realizzazione di programmi che appartengono da sempre ad una mentalità di centro-destra, in tema di lavoro.
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