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Trama semiseriaIn una classe delle scuole medie, un’insegnante racconta un tragico fatto di cronaca che vede coinvolti in prima persona alcuni di loro. In Giappone però la legge non può punire i ragazzini di 13 anni, neppure se colpevoli di omicidio. In Italia qualcuno sa dirmi se funziona allo stesso modo o se ad essere impuniti sono solo i presidenti del Consiglio?
Recensione cannibaleConfessions è un film terribile. No, aspettate: non intendevo in quel senso. È un film terribile nel senso di profondamente sconvolgente e inquietante, per quanto non si tratti di un horror. Di fronte ci troviamo infatti una pellicola con dentro una cattiveria esagerata e davvero bastarda, in cui trovare figure positive o role models è un’impresa impossibile. Se avete trovato difficoltà ad enfatizzare con i personaggi di The Social Network, qua avrete quindi vita ancora più dura.Confessions era il film giapponese candidato quest’anno all’Oscar di miglior film straniero: incluso nella rosa dei 9 papabili, non è però riuscito a entrare in cinquina. Vista l’inclusione di un altro film spietato come il greco Dogtooth (Kynodontas), a quei bonaccioni dell’Academy dev’essere sembrato troppo inserire due pellicole, anzi due “cose” così perfide ed estreme, quindi purtroppo il giapponese è rimasto fuori.
I primi 30 minuti di Confessions sono da antologia del Cinema. In una classe delle scuole medie, un’insegnante parla ai suoi alunni distratti, tutti troppo presi da telefonini, videogame, iPod e aggeggi elettronici vari, tutti presi a parlare e a ridere tra loro. Un branco di bimbiminkia giapponesi casinisti, per rendere l’idea. Un rumore di fondo costante in grado di scoraggiare anche il professore meglio disposto. La giovane insegnante comincia però a raccontar loro una storia molto particolare e inquietante che riguarda in prima persona sia lei che i suoi studenti. Poco a poco il casino di fondo si abbassa e l’attenzione cresce, con una serie di rivelazioni, di confessions, davvero sconvolgenti in un crescendo mostruoso di tensione costruito in una maniera favolosa.
30 minuti eccelsi, ma comunque anche il resto del film non è da meno e riesce a mantenere l’interesse in maniera efficace, moltiplicando nelle parti successive i punti di vista della stessa storia, a mezza strada tra Rashōmon di Akira Kurosawa e la serie tv Lost. E la storia che sta al centro di tutto è una vicenda forte e davvero dura di bambini nichilisti e malvagi (roba che Samara di The Ring al confronto è una Santa) molto lontani dal Giappone stilizzato di Pokemon e Holly & Benji, nonostante qualche momento di comicità manga ogni tanto affiori persino qui.Visivamente è tra le cose più belle e potenti osservate negli ultimi tempi, per merito di un montaggio iper-veloce, l’uso di ralenty, inserti visionari e qualche momento splatter. Dei film precedenti del regista Testuya Nakashima avevo già visto il divertente ma sconclusionato Kamikaze Girls, un luna park per gli occhi non supportato da una trama troppo coinvolgente; questa volta alle prese con una sceneggiatura di alto livello posso dire che è sicuramente tra gli uomini di maggior talento al mondo con una macchina da presa in mano (mica come il neo premio Oscar Tom Hooper). In più la colonna sonora veleggia ispirata, ispiratissima tra musiche giapponesi e occidentali delle più varie con XX, Boris, “That’s the way (I like it)” e Johann Sebastian Bach, fino a raggiungere il vertice assoluto con “Last Flowers” dei Radiohead.
Se volete vedere un gioiellino orientale lontano anni luce dai prodotti in serie hollywoodiani, ma soprattutto se siete pronti per una storia davvero perfida questa è la mia confessione: Confessions (Kokuhaku) è uno dei film più bastardi che io abbia mai visto. E come resistere a un po’ di sana cattiveria del genere, soprattutto quando è girata così da Dio?Anzi, vi dirò di più: avete presente Amore 14? 3MSC? Bene, questo non è il film anti-Moccia. Questo è il film ammazza-Moccia.(voto 9)
Canzone cult: Radiohead “Last Flowers”Scena cult: i primi 30 minuti, una vera lezione di Cinema
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