"Mi scusi, avrebbe da accendere?"Rispondo come sempre: Mi dispiace, non fumo.È mezzanotte passata. L'interlocutore notturno che mi brinca sotto casa mentre sto aprendo il portone non si dà per vinto: "Guardi che io la sigaretta ce l'ho. Sono mica uno scroccone."Con indice e medio fa il gesto di togliersi la sigaretta dalla bocca. Solo che c'è un problema. Lui, tra le dita, non ha nessuna sigaretta.Nell'altra mano ha una pallina da tennis che fa rimbalzare a terra per tre o quattro volte.
Palleggia e dice: "Beato lei che non fuma. Mi raccomando, non prenda il vizio. Buonanotte."
Si allontana camminando in mezzo alla strada, facendo rimbalzare la sua pallina sull'asfalto umido mentre io salgo i gradini dell'androne.La mia giornata, iniziata all'insegna dell'amarcord, si è conclusa così, con un pazzo svalvolato, mezzo tennista fallito, fumatore nevrotico che mi baccaglia per una sigaretta.Due passi nei dintorni di Palazzo Nuovo, un fugace flashback universitario con facce, luoghi, aneddoti che ritornano ogni volta sempre uguali.
Proprio come la sigaretta del Marlowe di Robert Altman, il detective crepuscolare e disincantato che si accende una miccia di tabacco dopo l'altra, in tutte le scene di The longgoodbye
A Torino c'è un bel sole.
Prendo un buon caffè con un buon amico e incontro casualmente il fratello che non ho mai avuto.Mio cugino.
Mio cugino che è chiaramente il sosia di Elliott Gould.
Nell'aria di Torino si respira cinema. E dove c'è cinema, c'è anche lui.
C'è il festival e lui è un animale da festival.
Inconsciamente sapevo che lo avrei incontrato lì, a due passi dalla conferenza di Elliott Gould, il Marlowe di Altman.
Il mio Marlowe (quasi) preferito, inquieto e scanzonato allo stesso tempo, lontano dal Marlowe di Bogart. Bogart è Bogart e da lì, non se ne esce, ma Gould non è niente male.
Penso che se incontro nella stessa giornata e nello stesso isolato Elliott Gould e mio cugino, il minimo che mi possa capitare a fine giornata è che un pazzo mi chieda di accendere una sigaretta immaginaria, il tutto in una delle notti più fredde di questo autunno duemilatredici.
E' la storia dei sosia sparsi nel mondo.
Pare che ognuno di noi ne abbia uno e che raramente accada che lo si possa incontrare.
Magari il mio è a Honolulu e se la spassa allegramente.
Quello di mio cugino è un attore di Hollywood.
A questo punto, l'unica domanda che posso accettare è: scusa ma chi cazzo è tuo cugino?
Invece, l'unica che mi viene rivolta è: scusa, ma chi cazzo è Elliott Gould?
Per inciso, Gould è il medico di M.A.S.H, il Marlowe di The long goodbye, il giornalista di Capricorn One o quello di The lady vanishes, uno dei protagonisti di Ocean's Eleven e per ultimo una delle guest star di Friends.
Mio cugino è solo mio cugino.
Il fratello che non ho mai avuto.
Cinematografia saliente di Elliott Gould
M.A.S.H regia di R.Altman (1970)
The long goodbye di R.Altman (1973)
California split di R.Altman (1974)
Capricorn One di P. Hyams (1978)
The lady vanishes di A. Page (1980)
Ocean's Eleven di S. Soderbergh (2001)
Ocean's Twelve di S. Soderbergh (2004)
Ocean's Thirteen di S. Soderbergh (2007)Friends (20 episodi, 1994–2003)