Se cerco nella mia memoria momenti di gioia, di condivisione, di affetti puliti, la figura che rintraccio, che mi accompagna ancora oggi, è quella di mio nonno.
Un animo delicato, dall’aspetto burbero, perché la realtà della vita gli aveva impedito di sognare, ma dolce nel profondo del cuore da non comprendere la cattiveria del mondo.
Vorrei raccogliere la sua saggezza così come si raccoglie un fiore delicato e proteggerla e custodirla nel mio cuore.
Cosa mi direbbe oggi, se fosse ancora qui? Chissà, forse non capirebbe neanche i turbamenti che affollano il cuore di una donna di oggi. Erano così diverse le donne del suo tempo. Donne che mi piace immaginare, pur consapevole di tanti soprusi taciuti, interamente avvolte in quella piccola realtà di paese.
Dove si viveva quasi sempre tutti insieme,magari protestando anche, ma di una protesta silenziosa, che trovava sfogo solo nell’intimo del proprio cuore.
Donne dedite alla famiglia, alla vita domestica, che oggi a me fa sorridere ma che sembra così rassicurante.
Mi ricordo quando, con una mia amica, gli rubammo una sigaretta da dentro il taschino della giacca, era una nazionale senza filtro, un sapore orrendo, ma che noi fumammo orgogliose di quella nostra piccola trasgressione, ma non calcolammo che il vento contrario avrebbe immediatamente svelato la nostra ingenua bravata. La ricordo ancora la sua benevola predica: “ era arbo ru’ loro!”, diceva con sua figlia, mente smascherava il gusto leggero della nostra libertà.
Mi manchi tanto,
mi manca quella tua calma, quelle tue parole sempre dette al momento giusto, mai una sbavatura e poi sempre quel sorriso, sincero e pulito.
Ovunque sei, un prato, un mare, un campo di grano, so che sei vicino a me e mi proteggi!