La mia due giorni ad Essaouira avrei voluto registrarla e poi rivederla a velocità accellerata con il sottofondo della musica di Benny Hill. Perchè è stata proprio una comica della serie compilation di sfighe.
La mattina sul bus, che parte dalla gare routière di Marrakech, mi si siede accanto una giovane mamma con un bambino di meno di un anno. Il pargolo ovviamente non gradisce tre ore di viaggio, stilla come un acquila, mentre mammina ritiene che un metodo efficace a persuadere il piccolo a tacere e godersi la tratta sia sibilargli dolcemente un “shhhh” ogni 10 minuti. Dopo la prima sosta sale altra gente, e l’assolto dal bambino diventa un duetto.
L’autista sostituisce la musica di tradizionale che aveva messo ( e saggiamente tenuto bassa) con una gracchiante trasmissione radiofonica tutta applausi e risate. “Nooo, non comprare la gita turistica, viaggia coi locali, snob & spocchiosa che non sei altro…” mi ero detta… A mezz’ora da Essaoiura abbandono ogni residuo di buona creanza e metto i tappi nelle orecchie.
Arrivata a destinazione mando un messaggio al mio host (ho preso una stanza su Airbnb) che ha promesso di venirmi a prendere alla stazione. 10 minuti, nessuna risposta. Consapevole che spenderò milioni (no, non ho fatto al Sim marocchina, nei miei propositi c’era di inviare un solo sms, questo!), lo chiamo.
Non risponde.
Attendo.
In questo lasso di tempo, uno sciame di perdigiorno mi offre passaggi, hotel, reservation, riad, restaurant, mademoiselle please.
Mi richiama l’host. Ammette di non aver capito capito dove mi trovo…. (Bus Station in front of the toilet!! Gare Routiere devant la toilette!! ). Mi suggerisce di prendere un taxi.
Ho già speso il telefono più che per un biglietto della tratta Essaouira – Agadir. Vado dunque nel parcheggio dei taxi, faccio vedere l’indirizzo. Il tassista mi dice che è vicino, è nella medina, dice di andare a piedi. (??!!) Ma come? Ti do’ la possibilità di fregare una turista disperata e tu rifiuti? Non sei un vero tassista. Sarai un infiltrato della polizia che sta indagando su qualche losco traffico in mano al clan dei tassisti di Essaouira, sarai un tassista-sindacalista in sciopero, non lo so, ma non sei un vero tassista.
Mi avvio a piedi, con il trolley, verso la medina di una città mai vista; veglia su di me San Cristoforo, santo protettore dei viaggiatori, dei pellegrini e degli illusi senza speranza. Mostro l’indirizzo a una paio di persone che sicuramente non sanno leggere. Mentre penso “Dove è quando serve uno di quei acchiappa turisti che in cambio di soldi ti porta ovunque?” chiami il diavolo e lui si palesa. Un ragazzo magro, dell’apparente età di 18 anni, ha una bella cartina di Essaouira nella tasca posteriore dei jeans. La consulta e mi accompagna tra i meandri della medina. Nel frattempo il mio host, forse sentendosi in colpa, mi chiama e richiama per capire che fine ho fatto, io ormai sanguino dal telefono “Please, don’t call me!! Stay home, I’m arriving!!!”. A destinazione, mollo all’acchiappaturisti 50 dirham, una cifra spropositata per la tipologia di servizio ma non ho altro. Lui mi guarda perplesso ma contento, sente che deve sdebitarsi e mi regala la cartina.
Poi, vabbè, in quella casa, io ho un brutto karma. Prima non riesco a uscire dalla porta (che ha un insolito chiavistello), poi non ritrovo la strada del ritorno, poi non ritrovo il civico, poi non riesco ad aprire il portone (Sullo sfondo sempre il tema di Benny Hill)
Alla fine questa stanza, carina, neh…ma mi è costata 25 euro + 3 di diritti Airbnb + 11 euro di telefono + 50 dirham dell’acchiappaturisti.
Per fare cosa poi? Per vedere Essaouira? Ne sarà valsa la pena? Ditemelo voi: