Oggi #MiRitorniInMente vi racconterà la storia di Vratislav Gresko, difensore slovacco, nato il 24 luglio 1977.
Dopo aver iniziato la sua carriera in patria, nel Dukla Banskà Bystrica e poi nell’Inter Bratislava, passò al Bayern Leverkusen nella stagione 1999-2000.
Nell’ottobre 2000 arrivò all’Inter allenata da Marco Tardelli, per 14 miliardi di lire, firmando un contratto della durata di 5 anni: l’allora tecnico nerazzurro aveva avuto modo di affrontarlo ai tempi in cui allenava l’Under 21 e l’impressione che gli aveva fatto era talmente buona da volerlo ad Appiano Gentile.

La dirigenza nerazzurra era convinta, con l’arrivo dello slovacco, di aver finalmente risolto il problema della fascia sinistra, problema che si trascinava dai tempi dell’addio di Roberto Carlos.
I tifosi nerazzurri, dopo la partita d’esordio di Grezko contro la Roma, si entusiasmarono, anche grazie a un assist dello slovacco per Recoba, convinti di avere finalmente trovato un terzino degno successore di Andreas Brehme.
L’entusiasmo si spense, però, quasi subito, lo slovacco nel corso della sua prima stagione in maglia nerazzurra inanellò una serie di errori grossolani, rivelandosi un giocatore in realtà mediocre e il pubblico di San Siro iniziò a prenderlo di mira.

Nella stagione successiva il nuovo allenatore dell’Inter, Hector Cuper, decise di rinnovargli la fiducia, ma il terzino non risultò mai decisivo, se non in negativo……
C’è una data che risulta decisiva per la carriera calcistica di Grezko e per la storia dell’Inter, il 5 maggio 2002, ultima giornata di campionato: i nerazzurri erano primi in classifica a +1 dalla Juventus e a +2 dalla Roma e dovevano sfidare la Lazio a Roma, battendo i biancocelesti sarebbero riusciti a riconquistare lo scudetto, che mancava dal 1989.
L’incontro terminò però con la vittoria della Lazio per 4 a 2, con Gresko interprete di una partita disastrosa: i tifosi nerazzurri si ricordano ancora oggi in particolare di un assist, che consentì a Poborsky di segnare il goal del provvisorio pareggio (2 a 2).

L’Inter fu quindi superata dalla Juventus che vinse lo scudetto e dalla Roma, classificandosi solo al terzo posto.
Nell’estate del 2002, anche su pressione della tifoseria nerazzurra, Grezko fu ceduto al Parma in prestito: anche in terra emiliana lo slovacco non ebbe fortuna, fu ceduto in prestito alla squadra inglese del Blackburn nel gennaio 2003, che a fine stagione ne riscattò il cartellino.
Il giocatore restò nel club inglese fino al 2006, per ritornare poi in Germania prima nel Norimberga e poi nel Bayern Leverkusen, squadra in cui concluse la sua carriera nel 2009.
Il suo ritiro fu però momentaneo, nel 2011 la squadra slovacca di seconda divisione del Podbrezova gli propose un contratto e Grezko accettò, restando fino al giugno 2015, quando annunciò il suo ritiro definitivo.

La società del Podbrezova gli offrì la possibilità di diventare dirigente, ma egli rifiutò.
Ma cosa fa ora Grezko? Attualmente vive nella sua città natale e si occupa di teatro: passione che coltiva da anni, ha deciso di aprire uno spazio nella sua città. Nel suo teatro recitano solo attori veri e lui si occupa di organizzare il programma, fare i calendari, occupandosi di marketing.
Simone Bellitti
