Famiglia: Burseracee
Provenienza: Nord Africa, Arabia
Estrazione: dalla gommoresina
Profumo: balsamico, speziato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole, Saturno
Proprietà: antisettica, antinfiammatoria, astringente, balsamica, espettorante, stimolante polmonare, cicatrizzante, digestiva, tonica, uterina
Principali indicazioni: ferite, ulcere, afte, gengivite, micosi cutanee, tosse, bronchite, malattie da raffreddamento, amenorrea, diarrea
Precauzioni: evitare l'uso in gravidanza, per la sua azione di stimolo delle doglie
La mirra appartiene alla stessa famiglia dell'incenso e come per questo la sua essenza viene estratta dalla resina che trasuda dalle spaccature della corteccia. Secondo la medicina antica il profumo delle resine è sempre un aiuto, specie per gli organismi debilitati dalla malattia. Conosciuta fin dall'antichità, la mirra veniva largamente usata per scopi medicinali e cosmetici. Gli Egizi la impiegavano per i processi di imbalsamazione. Era aggiunta nei più pregiati profumi e unguenti e bruciata nei riti di adorazione al Sole. Le donne la usavano come ingrediente di maschere per proteggere la pelle e prevenire le rughe. Tuttora in Africa e nei paesi arabi viene largamente usata. Per inalazioni, massaggi al torace, vaporizzazioni, è efficace nel trattamento delle patologie respiratorie, dove riduce la produzione di muco e svolge azione antinfiammatoria. E' astringente in caso di diarrea, sull'apparato genitale femminile stimola le mestruazioni, combatte le infezioni e facilita le doglie. Massaggiata sulle tempie e sulla fronte allevia il mal di testa. Sulla pelle esplica importanti azioni astringenti, cicatrizzanti e antisettiche ben note agli antichi che usavano portare in battaglia della pasta di mirra da spalmare sulle ferite. Infatti accelera la riparazione dei tessuti e trova utilmente impiego in affezioni quali ferite infette, micosi, ascessi, emorroidi, stomatiti, gengiviti, afte e altre affezioni della bocca e della gola, sotto forma di sciacqui e gargarismi o per toccature.