Misogi: pratica shintoista by Nicola

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 17 gennaio 2014  Autore: BudoFriends

Oggi su BudoBlog una testimonianza davvero speciale, di un budoka, un amico, una persona che si è affacciata all’universo nipponico meno di tre anni fa e più passa il tempo più mi stupisce! Con la sua smisurata passione, il suo crescente entusiasmo ed energia ha iniziato a percorrere il lungo e tortuoso cammino del budo, il “do” sulla via della Pace, in primis con se stesso. E i risultati lo dimostrano ampiamente!

Ringrazio di cuore Nicola Molteni, fresco terzo kyu di Aikido e Iaido, per la triplice esperienza mistico-religiosa che ha saputo coraggiosamente affrontare in quel gelido ma splendido angolo di Paradiso a Cunardo (VA).

Il Misogi, la pratica di abluzione shintoista tanto cara al fondatore dell’Aikido O’Sensei Ueshiba, ha in Nicola un lodevole testimone che tutto è possibile… Lascio a lui la semplicità ed emozione di raccontarci com’è andata.

“Non c’è due senza tre. Come iniziare un nuovo anno se non con un Misogi?!? Un rituale shintoista che in parole povere consiste nell’immergersi in acqua per poter purificare il proprio corpo… In realtà un’esperienza ricchissima!

La prima volta, nel Gennaio 2012, con la supervisione di Stefano Bresciani, ho affrontato qualcosa che credevo folle, davvero impossibile da provare poiché credevo andasse oltre le mie forze. Ma mi sbagliavo di grosso. Ho imparato che non si tratta di forza fisica ma bensì di determinazione. E grazie a quella, tutto acquisisce il reale valore. Ecco perché anche quest’anno, il 4 gennaio scorso, ho deciso di cominciare il 2014 mettendomi nuovamente alla prova, non solo per ciò che comporta il rituale. Ho passato una giornata diversa dal solito in compagnia di amici e praticanti, che hanno arricchito ulteriormente questa nuova, splendida esperienza!

Proprio così. Anche se non è la stata la mia prima volta, la natura ha deciso di regalarci qualche inaspettata variante… Tutto è iniziato con una costante e  fastidiosa pioggia che non ci ha mai abbandonato. Arrivati a destinazione il paesaggio che ci si è posto di fronte ha insinuato dubbi a quasi tutti i presenti: freddo, neve e una cascata roboante che scaricava tanta, tantissima acqua! Come se non bastasse, il sentiero che conduce alla cascata stessa, di per sè già difficile quando è asciutto, pareva nascondere insidie a ogni passo.

Nessuno però si è chiuso nella propria mente. Nonostante l’acqua non ci abbia dato una “calorosa” accoglienza, abbiamo affrontato tutto, ci siamo alleggeriti da ogni preoccupazione e abbiamo fatto scivolar via lo stress che ci portavamo appresso. Lo dico perché l’ho sentito, l’ho provato, l’ho vissuto intensamente!! Sono più che sicuro che sia successo qualcosa di simile anche alle altre persone presenti. Glielo leggevo nello sguardo. Certamente stanchi e provati, ma con sorrisi così sinceri che mai ho visto in altre situazioni.

Temprato nello spirito, nel corpo e nel cuore, ho compreso meglio una piccola parte di me e sono certo che tutto questo sia solo l’inizio…”

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