Il 2 Giugno l’affluenza alle urne si ripete per la scelta tra Monarchia e Repubblica e la contestuale elezione dell’assemblea costituente. Finita la guerra, tutto ricomincia. L’11 Maggio Arturo Toscanini dirige lo storico concerto per la riapertura del Teatro alla Scala. Per le strade si sente il rumore della prima Vespa e sulle spiagge appare il primo bikini. Gino Bartali vince il Giro d’Italia con 47 secondi di vantaggio su Fausto Coppi. Dopo due anni di sosta, torna il campionato e il grande Torino, con la formazione che i ragazzi sanno a memoria come le poesie (Bacigalupo, Ballarin, Maroso….), vince lo scudetto. Si gioca la prima schedina del Totocalcio, mentre “Roma città aperta” è il film del momento.
Insieme alla Repubblica, nasce “Miss Italia” ed è - scrive Enzo Biagi - “una conquista della democrazia. Nel 1946 - aggiunge - quando dilagava la voglia di vivere, fu un altro segnale che la guerra e un’epoca erano finite”. Dino Villani cambia infatti nome al suo concorso che, da “Cinquemila lire per un sorriso” (tre anni di vita, quattro di pausa per la guerra), prende il nome di “Bella Italiana” (poi abbandonato) e “Miss Italia”: un simbolo che entra nell’immaginario collettivo e farà sognare milioni di ragazze italiane. La dizione “Miss” osteggiata dal fascismo, come altre parole straniere, può ora essere usata. Il nome “Miss Italia”, compie 70 Anni e mantiene inalterati - attraverso gli innumerevoli cambiamenti avvenuti in tanti anni - i significati che assunse in quel momento storico: la libertà delle donne di scegliere la loro strada, anche partecipando ad un concorso di bellezza; un modo per mettersi alla prova prima di tentare la carriera del Cinema e dello spettacolo. “Tutto è cominciato da qui”, hanno ripetuto nel tempo grandi attrici, a partire dalla Loren ad altri personaggi. In alcune selezioni, in tutte le regioni, la ricorrenza sarà celebrata con diversi eventi. E’ Stresa, in Piemonte, una delle poche città a disporre di impianti non danneggiati dalla guerra, la prima sede di Miss Italia. Il titolo, dopo essere stato aggiudicato come gara fotografica, viene finalmente assegnato alla presenza delle ragazze. L’arrivo delle 40 Miss, rappresentanti di tutte le regioni, ognuna accompagnata dalla mamma o da un altro familiare, è preceduto dalle “Feste del sorriso” (120 in tutto con quattromila candidate, che pochi anni dopo saranno ventimila). Qualche genitore e non pochi fidanzati non nascondono il loro imbarazzo per questa spedizione di ragazze da tutta Italia verso il lago Maggiore. Le Miss, con la carovana di organizzatori, giornalisti, fotografi e operatori cinematografici, vengono seguite nelle loro passeggiate sul lungolago e alle Isole Borromee da curiosi e dongiovanni locali. Alloggiano per una settimana nell’ambiente esclusivo del Grand Hotel Borromées e del Regina Palace. La Giuria è composta da nomi famosi, come il giornalista Arrigo Benedetti, i registi Vittorio De Sica e Luchino Visconti, il pittore Carra, e poi Macario, Isa Miranda, Cesare Zavattini, lo stesso Villani, 15 persone in tutto. Mobilitate le sarte per gli abiti delle ragazze; il fotografo ufficiale è Alfredo Paulon. Le favorite sono la toscana di Empoli Rossana Martini, dai dolci lineamenti, vaga rassomiglianza con la Gioconda; la prosperosa Silvana Pampanini di Roma, al primo posto in un referendum incautamente promosso dall’Azienda di Soggiorno per coinvolgere il pubblico; Lilia Giovannotti Landi, anche lei di Roma; e Noris Monterumici di Bologna. Qui la cronaca si confonde con la leggenda che vuole, per esempio, la Pampanini al pranzo di gala al fianco di un principe dell’Afghanistan. Più realistica è la scelta posta all’incerta giuria da Dino Villani quando in gara rimangono due miss: “volete eleggere la ragazza da dare in sposa a vostro figlio (Rossana), o quella che vorreste come amica … (Silvana)?”. Fatto sta che, quando nel Salone delle feste del “Borromées” viene annunciato il nome della Martini, 20 Anni, maestra, come prima Miss Italia della storia, si scatena il putiferio e il Cavalier Maresca, direttore dell’albergo, non riesce ad evitare il lancio di alcune sedie da parte dei sostenitori della Pampanini, molti dei quali venuti da Roma, e che essi stessi proclamano “Miss Italia a furor di popolo”. Le Miss, le “belle di Stresa”, rimarranno qui fino al 1949 e poi un anno ancora, il 1958. Nel 1947 arrivano Lucia Bosè, Gina Lollobrigida, Gianna Maria Canale e Eleonora Rossi Drago: è l’anno d’oro del concorso di Dino Villani, Enzo e Patrizia Mirigliani. Ma certamente non l’unico. Per Maggiori Informazioni: www.missitalia.it