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Miss America 2016 è Betty Cantrell, ventunne Miss Georgia. Cresciuta tra acri di terra, guida il trattore, sa seminare e coltivare i campi di famiglia e maneggia con abilità il fucile. Il suo motto era “Healty children, Strong America”, bambini sani per un’America forte. Durante il concorso ha vinto una borsa di studio di 2mila dollari per la sua performance con un’aria dalla Madama Butterfly di Puccini.
Alla domanda “Il quarterback Tom Brady è stato sospeso per lo scandalo Deflatgate (palloni gonfiati in maniera non regolamentare per truccare le partite); pensa che abbia imbrogliato?” la Cantrell ha risposto: “E’ una buona domanda; non ne sono sicura. Avrei dovuto essere sul campo e giudicare se il pallone fosse gonfio o meno; ma del resto se è stata aperta un’inchiesta penso di sì, che abbia imbrogliato”.
Cosa ne potesse sapere una cowgirl di football è a noi ignoto; ma a domanda insensata ha dato una risposta piena di buonsenso: avrei dovuto essere sul campo. Una cosa che non ha di certo pensato Alice Sabatini, diciottenne appena incoronata Miss Italia 2015.
Alla domanda “In che epoca avresti vissuto vivere?” ha risposto candidamente “Nel 1942, vivere durante la Seconda Guerra Mondiale; anche perchè le donne non facevano il militare”.
Ma sei seria?
Hai terminato da poco le scuole superiori, sei stata votata da uomini che potrebbero essere tuo padre come “ragazza più bella e desiderabile d’Italia”. Dovresti quindi averla studiata pochi mesi fa, la storia italiana del 1942. Dovresti sapere che durante quell’anno Benito Mussolini fu catturato e imprigionato e alla cui cattura parteciparono molte donne della tua età.
Donne che avevano diciott’anni e che la guerra l’hanno fatta. Tu pensavi che non l’avessero fatta eppure queste donne hanno dato la propria vita per liberarci da quel regime che forse, evidentemente, tu un poco approvi.
Ragazze di diciott’anni contadine come Betty Cantrell; ragazze che guidavano il trattore e sapevano tirare col fucile. Ragazze con buonsenso, che sanno dare risposte di buonsenso. Ma tu, cara Alice, forse quella storia non l’hai ascoltata. Forse gli ultimi mesi del liceo li hai spesi a far prove di camminata; a migliorare l’acconciatura, il trucco, il fisico, il portamento.
Ed è una cosa giusta, giustissima, se sei una ragazza di una sfolgorante bellezza; fare la modella è un lavoro serio all’estero, rispettabile e che richiede sacrificio e dedizione. E’ un lavoro, non gioco part-time per poter guadagnare qualche soldo in più.
Alice, tu sei solo l’ennesima esponente delle miss italiane. Una carrellata di ragazze carine, molto carine, ma non belle. Ragazze che forse erano le più belle del liceo, ma di certo non le più belle neppure della propria città. Ragazze che non sanno decidere la propria professione, chè fare la modella è un lavoro serio. Ragazze che non possono fare le modelle, perchè non ne hanno la bellezza sufficiente.
Ragazze della porta accanto. Poco informate, poco colte, poco belle, poco talentuose, poco dirompenti. Incapaci di stare al mondo.
Il declino di Miss Italia non si vede dallo share, dalla qualità degli ospiti, dal format dello show, dalla città oppure dalla rete televisiva: lo si vede dalle sue partecipanti. Perchè se Miss Italia dev’essere la rappresentante della bellezza e intelligenza italiane, significa che le nostre teenager sono davvero messe male.
Ma suvvia, forse la nostra nuova Miss laziale intendeva vivere un altro 1942.
Quello del giugno, in cui la Roma vinse il suo primo scudetto della storia.
Ah, mi dite che non segue il calcio?!
E allora scusate. Ho finito le giustificazioni. Qui da Jesolo, nuova fucina della mediocrità della bellezza, è tutto.
Fonte: YOUng