Ecletica.
Diretta.
Senza peli sulla lingua.
Questo è tanto altro è Miss Rettore. Eh sì, perché non chiamatela Donatella. Ce ne sono tante. Di Rettore solo una.
Non capisco perché tutti quanti continuano insistentemente a chiamarmi Donatella ho ho ho bella!
Artista accattivante, ironica, trasgressiva.
Splendido Splendente.
Kobra.
Lamette.
Le ho canticchiate e ballate più di una volta, come fossero impresse nella memoria in modo automatico, da sempre.
L’ho ascoltata in qualche intervista, scrutata in video degli anni ‘80 della nostra tv e mi ha sempre fatto esclamare “Questa mi piace!”
E poi… eccola davanti al me sul palco dal vivo per il suo Caduta Massi summer tour.
Davanti non aveva un mega pubblico, si è esibita nel mio piccolo paese eppure è stata perfetta, dalla voce energica e potente come in uno sfogo per l’esibizione che vale una carriera.
E credo che da questo si riconosca una vera artista.
Uno dopo l’altro ha proposto i brani del nuovo album Caduta Massi, un titolo non a caso per il periodo in cui viviamo, pieno di cadute.
Caduta del desiderio.
Caduta dei valori.
Difficoltà nella comunicazione.
Caduta massi.
Un avviso di pericolo.
Caduta verso il vuoto…
Caduta massi è una canzone incisiva e potente, il soggetto è il Viagra e poi lascia spazio a frasi autobiografiche come sono in caduta libera senza nessuna rete…
Il ritmo si fa ancora più potente e incalzante con Chi tocca i fili muore , dove inizia giocando con la voce su suoni elettronici, per poi decollare insieme alla batteria. Cosa ci faccio qui? Con questa voglia di arrivare ma sono troppo pigra per cambiare… non voglio stare qui a guardare ho tanti muri da imbrattare e frasi da gridare
Ghepardo è l’espressione pura della visione che Rettore ha dell’amore, un appello per uomo che non lo sia solo a metà. Ho bisogno di qualcuno che mi lavi la schiena, ho bisogno di qualcosa che ne valga la pena, ho bisogno di chiunque abbia un cuore leggero/ in questi tempi di volgarità anche la vita è veleno, io ti ringrazio perché resti qua e di non essere solo un uomo a metà.
Anticipatrice di mode e tendenze.
Eccentrica.
Poetica ed il pezzo più dolce è L’onda del mare. L’ond adel mar, l’estate va e io lo so ritornerà esotica mi vestirò di luci e ombre…
Mentre Se morirò rappresenta un testamento ideale, coerente con la sua persona. Se morirò, morirò con il trucco. Ci sarà il mare in burrasca e avrò tre soldi in tasca, uno per Caronte, uno per Dante e l’altro per la messa. Con i miei antenati pronti a farmi festa.
A questi nuovi brani ed altri si sono alternati i più noti, riportando in superficie elementi centrali dei suoi testi, da sempre forse, apparentemente disimpegnati e ironici. Invece, Rettore è sempre stata ed è tutt’altro che una cantautrice disimpegnata. Fin dagli esordi a scritto canzoni intrise di riferimenti politici, di denuncia sociale.
Splendido Splendente tratta dell’identità sessuale e della chirurgia plastica, in un’epoca in cui ancora se ne parlava poco. Splendido splendente come sono affascinante faccio cerchi con la mente mi distinguo tra la gente grazie a un bisturi tagliente…
Kobra gioca su un doppio senso abilmente celato e una sensualità presente prima di tutto nella musica. Il cobra non è un serpente ma un pensiero frequente che diventa indecente
quando vedo/ si gira e m’inchioda mi chiude la bocca ma stringe, mi tocca oh oh il cobra ah!
Lamette è il singolo di maggiore successo, quello che ancora ti ritrovi a ballare ovunque per caso. Sdrammatizza il tema del suicidio, con ironia e una musica ritmata. Dammi una lametta che mi taglio le vene ploloploploploploploplo diventa bieca questa notte da falene ploloploploploploploplo promette bene si promette tanto bene…
E poi Kamikaze rock’n roll suicide che tratta il tema della guerra, dell’azione suicida dei kamikaze nipponici. La Rettore sventola la bandiera giapponese, fulcro iconico di una cultura alla quale ha sempre dedicato attenzione.
Nel tour è accompagnata dal giovane cantante rap Nottini Lemon, che in tempi di Reality ha la fortuna di fare la gavetta al fianco di una artista che dà loro una possibilità, dura ma forse più concreta.
Miss Rettore è un icona non solo di un periodo particolare del nostro Paese, ma soprattutto del coraggio di andare oltre le regole, le convenzioni.
Icona del rifiuto dell’omologazione.
Icona della volontà di affrontare tematiche tabù.
Miss Rettore è questo e tanto altro, che resta custodito e pronto a mostrarsi quando meno te lo aspetti da dietro quegli occhi magnetici.
E’ il mio primo post sul blog dedicato alla musica, ho provato a scriverne. Ma quello che più di altro spero di aver trasmesso è l’energia che a me è arrivata da lei, la voglia di ascoltarla. Il desiderio di conosce meglio questa artista che mischia ironia, intelligenza e riflessione in un rock senza tempo. E poi, lo confesso, sono sempre dalla parte dei personaggi meno convenzionali.
Quelli che senza peli sulla lingua alzano il velo che cela le ipocrisie, ciò che è comodo.
Quelli che ami o odi e questo vuol dire che trasmettono qualcosa. Quindi, in un modo o nell’altro vincenti.
Quelli che hanno il dono di una geniale follia, che fanno il botto, poi cadono, scompaio e ritornano. Sempre.
Filed under: musica Tagged: Caduta massi, Donatella Rettore, Ghepardo, Kobra, L'onda del mare, Lamette, Se morirò, Splendido splendente, summer tour