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Miss violence

Creato il 14 agosto 2015 da Elgraeco @HellGraeco
MISS VIOLENCE ATTENZIONE, PRESENTI ALCUNI SPOILER!

Secondo lungometraggio del regista greco Miss Violence, vince il leone d'Argento per la regia e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile (lo confermo: un agghiacciante

MISS VIOLENCE
E infatti, un pomeriggio di questa torrida estate, torno a cercare il suddetto film e, diamine, lo trovo perfino doppiato. Lo guardo emozionata per la celebre scena iniziale, quell'incipit che dà il via alla narrazione: la piccola Angeliki, durante la festa del suo undicesimo compleanno, si getta dal balcone e muore.

lo sostiene un'assistente sociale a un certo punto: "Quello che mi sorprende è che qui non sia accaduto nulla." "Ho fatto di tutto per riuscirci." Risponde il padre di Eleni.

MISS VIOLENCE
È tutto morto lì dentro, tra le porte chiuse o addirittura estratte, tra le posture artificiali sul divano

Eleni, chiudi la porta a chiave". Forse lo sguardo di Eleni, mentre si volta e obbedisce al pacato comando, è più che sufficiente per trovare il significato di quella chiave che gira, lasciandoci fuori, definitivamente.

Non c'è redenzione, mi dispiace Eleni.

MISS VIOLENCE

La perversione raccapricciante travestita da buone maniere annienta più di qualsiasi scena cruenta. E sappiate che in Miss Violence di scene esplicative se ne vedono poche; se non una scena in particolare, tutto il resto è suggerito, dietro le porte chiuse.

molto quella di Haneke. Non vi è alcuna spettacolarizzazione della violenza, ma la sua narrazione asciutta, lineare, più vicina al Festen del Dogma 95, penetra dentro lo spettatore per restarci. L'esperienza che vuole donarci Alexandros Avranas è riflessiva, dopo lo sdegno.

IL BUIO IN SALA.


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