
Probabilmente però è anche vero che la gente apre i blog per farsi leggere e non per scriversi. Così quando le statistiche sono deludenti e in pochi seguono i post scattano i sigilli: tanto nessuno mi legge. Io sono del parere che le cose si fanno per piacere personale e non per avere a tutti i costi un riscontro. Una volta si scriveva il diario segreto per avere una valvola di sfogo o per tracciare un’intima cronologia della propria adolescenza. Di certo non si diceva ai parenti l’ho nascosto in quell’angolino in fondo all’armadio, vai a vedere come scrivo bene, né tanto meno si andava dai vicini di casa con le copie delle chiavi del lucchetto. Un anno fa anche io venni colto dalla sindrome dell'Istat. Una malsana brama di crescere sul web che mi teneva incollato alle statistiche. Superata la delusione di quell'istogramma che faticava a salire mi son ricordato però di aver fondato questo spazio sull'assioma del ECHISENEFREGA. Così oggi mi ritrovo con 1000 visualizzazioni. Per alcuni potrebbe essere una cifra ridicola, per altri importante. Per me è solo una cifra perché ho deciso di coltivare questo piccolo spazio senza stare troppo a guardare i risultati. Scrivo se mi va: tanto, poco, male o bene e racconto lasciando agli altri la libertà di fregarsene e andare altrove. Punto.