Magazine Cinema
OK, è da un bel po' di tempo che non avevo occasione di godermi il cinema in sala e la domanda mi sorge spontanea: le mie aspettative si sono alzate a causa dell'idealizzazione del "luogo" cinema, oppure sono così arrugginito da non saper riconoscere un bel film?
Nonostante le critiche per lo più positive (e molte addirittura lo indicano come il miglior film del franchise) il quinto capitolo della saga di Mission Impossible mi ha lasciato piuttosto perplesso. Non violentemente scontento, però almeno perplesso sì. Intendiamoci, resta una produzione importante e sotto molti aspetti piuttosto curata ma in altrettante componenti tirata alla "basta che sia".
Cominciamo dal principale responsabile: le cronache di gossip danno Tom Cruise in piena crisi identitaria e spirituale, io suppongo si tratti di una semplice crisi di mezza età, abituato com'è a essere il fico del gruppo, superati i 50 è un "vecchio ragazzo" ma 20 anni in più rispetto al primo MI non sono passati solo per noi. Il viso gonfio quanto il bicipite, mi mette un po' di tenerezza. Non sta invecchiando male, in realtà...sta semplicemente invecchiando. Quello che a 30 anni ti rende irresistibile a 50 e passa è vagamente ridicolo, speriamo se ne renda conto!
Christopher McQuarrie a cui saremo tutti sempiternamente grati per la sceneggiatura de I soliti sospetti non sembra solo aver un po' perso il proprio talento, ma come regista si rivela mediocre (Jack Reacher era un onesto film di genere ma nulla più)
Se la qualità registica ha poco a che vedere sia con De Palma e men che meno con John Woo (che ha firmato forse il capitolo più riuscito), da Mc Quarrie quello che non posso accettare è la scopiazzatura, o peggio la parafrasi da Bignami del cinema. Elenco in ordine sparso: la scena a teatro non è male... peccato l'avesse già fatta Luc Besson nel Quinto Elemento e 007 in Quantum of Solace.
La tattica per sventare l'attentato al cancelliere d'Austria, già usata da Keanu Reeves in Speed.
La rissa coi motociclisti ricorda tremendamente quella dell'agguato a Bud Spencer in Piedone lo sbirro (e taccio su quella di Altrimenti ci arrabbiamo): dubito che McQuarrie li abbia mai visti, ma l'atroce dubbio è inquietante. Last but not least, la scena conclusiva dell'inseguimento in moto è una maldestra scopiazzatura della stessa situazione in Casino Royale (quello con Craig).
Di Tom Cruise abbiamo detto, sul resto del cast possiamo dire che Hunt ha finalmente trovato un team di collaboratori stabile: Jeremy Renner è William Brandt, quello che gioca a fare il "poliziotto buono", Simon Pegg è l'impareggiabile nerd Benji Dunn, Ving Rhames l'hacker Luther. Ancor più del solito questi personaggi vengono umiliati come un branco di inetti piuttosto che come quelli che hanno l'ingrato compito di tenere Hunt coi piedi per terra. Viene introdotto il dirigente della CIA Hunley, impersonato da un professionale Alec Baldwin.
Sean Harris è un villain freddo e diabolico ma di ambizioni piuttosto modeste rispetto alle capacità; prova attoriale superata, il personaggio però non è trascinante.
La vera buona notizia si chiama Rebecca Ferguson, l'attrice giusta al posto giusto: non troppo giovane (32) ha fisico atletico e il volto di quella che è sempre meglio non sottovalutare. Me ne guardo bene e infatti è la cosa migliore del film.
C'è molta azione, esplosioni ma meno suspence del solito. Non stupisce che la pellicola sia stata ultimata di fretta per uscire in estate: competere con Operazione U.N.C.L.E. e Joker è un discorso, ma se Star Wars - Il Risveglio Della Forza e Spectre si dimostreranno appena appena in linea con le aspettative al botteghino lo avrebbero massacrato senza pietà.
In sintesi la solita storia di Ethan Hunt che capisce al volo una verità a cui nessun altro crederebbe mai, si dà alla macchia per poterlo dimostrare e alla fine aveva ragione lui. Un film divertente ma non trascinante ottimo per una serata di svago nella settimana del rientro lavorativo. Non ce ne ricorderemo a lungo.
2015: Mission: Impossible - Rogue Nation Regia: Christopher McQuarrie Fotografia: Eddie Hamilton Production Design: James D Bissell Costumi: Joanna Johnston
Potrebbero interessarti anche :