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Mister Bibo di Vanessa Vallascas e le recensioni di Gordiano Lupi (Domenico Vecchioni, Claudio Bartolini e “Un giorno a Milano”)

Creato il 07 dicembre 2013 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

copertina

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Domenico Vecchioni
Felix Kersten – Il medico di Heinrich Himmler
(Una storia straordinaria)
Greco&Greco – Euro 12 – Pag. 172

 

Domenico Vecchioni è un diplomatico di carriera, ex console a Madrid e a Nizza, ambasciatore d’Italia a Cuba, con la passione per la saggistica storica. Ha pubblicato molte biografie: Raúl Castro, Evita Perón, Raoul Wallenberg, Pol Pot, Kim Philby, Richard Sorge, oltre ad alcuni studi sulla storia dello spionaggio. 

In questo libro – sintetico, divulgativo, ma esauriente – Vechioni ripercorre la vita di Felix Kersten, il medico personale di Heinrich Himmler, il “burocrate dello sterminio”, capo delle SS e della Gestapo, protagonista di un incontro stupefacente con il rappresentante del congresso ebraico mondiale, Norbert Masur. Lo stile di Vecchioni è piano e semplice, descrive Himmler come un personaggio da romanzo, alle prese con i suoi lancinanti dolori di stomaco che soltanto il medico finlandese Kersten sarà in grado di alleviare. Molto interessante è l’intreccio di rapporti tra il capo nazista e il medico – amico, che diventa un confidente così ascoltato e influente da permettergli di salvare molte vite umane. Il medico segue il burocrate in ogni spostamento, lo cura con i massaggi e le medicine, lo ascolta, dispensa consigli, fino a compiere la sua impresa più grande, per la quale sarà sempre ricordato. Kersten – ricorrendo al suo potere – fa firmare a Himmler il Contratto in nome dell’Umanità, poco prima che cada il nazismo, evitando la distruzione dei campi di concentramento e salvando la vita a 800.000 persone. Un benefattore dell’umanità, una salvezza per 63.00 ebrei, un uomo della cui vita si conosce poco e che bene ha fatto Vecchioni ad analizzare in ogni sua sfaccettatura. Un’ottima lettura natalizia.

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Claudio Bartolini
Macchie solari
Il cinema di Armando Crispino
I Ratti di Bloodbuster – Pag. 264 – Euro 15

 

Claudio Bartolini è un vero critico cinematografico, anzi credo che sia un docente universitario della materia, sicuramente competente e coltissimo, collabora con Film TV, Nocturno Cinema, cura rassegne, corsi e cineforum. Ha pubblicato ottimi libri sul cinema di Pupi Avati (Il gotico padano, Nero Avati) editi niente meno che da Le Mani, oltre a dare alle stampe Videocronenberg con Bietti. Si è occupato di Ridley Scott e David Fincher. Adesso affronta Armando Crispino, con la prefazione di Francesco Crispino, figlio del regista, e lo fa con grande preparazione tecnica, studiando ogni pellicola come se dovesse comporre altrettanti capitoli di un testo universitario. Solo che le persone interessate a un regista come Crispino – giocoforza minore, del cinema bis… – non devono affrontare un esame, ma vogliono soltanto documentarsi, saperne di più, conoscere retroscena. Ecco, questo libro non è per loro. Non voglio dire che Macchie solari non sia un ottimo testo. Tutt’altro. Lo è fin troppo. Bartolini fornisce notizie e dettagli tecnici, aprendo persino una finestra sui molti progetti mai realizzati dal regista. Il limite del libro – a mio avviso – è quello di trattare con eccessiva serietà critica pellicole come Macchie solari, Commandos, Frankenstein all’italiana e Faccia da schiaffi. Per molti lettori ciò che definisco un limite costituirà un pregio, ma a mio modo di vedere sul cinema bis italiano è importante fare divulgazione alla portata di tutti, non costruire apparati critici a uso e consumo di pochi eletti. In ogni caso la collana I Ratti di Bloodbuster è benemerita, perché colma un vuoto di mercato e accontenta molti appassionati. Tra le cose migliori uscite per il piccolo editore milanese: Nudi e crudeli – I mondo movies italiani (Bruschini & Tentori, che a mio avviso usano il linguaggio giusto e sono molto preparati), Tutte dentro – il cinema della segregazione femminile (Di Marino & Artale) e Kiss kiss… Bang bang – il cinema di Duccio Tessari (Melelli). In preparazione alcune chicche: Deliria – il cinema di Michele Soavi (Ilaria Feole), Maurizio Merli: il commissario di ferro (Fulvio Fulvi) e Voglia di guardare – L’eros secondo Joe D’Amato (Tentori). Siamo molto curiosi!

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AA.VV.

Un giorno a Milano

Novecento Editore – http://www.novecentoeditore.it

Pag. 286 – Euro 9,90

Da una brillante idea di Paolo Roversi nasce la collana Calibro 9 di gialli e noir metropolitani di Novecento Editore, che debutta sul mercato con una raccolta di racconti ambientata a Milano, curata niente meno che da DiabolikAndrea Carlo Cappi e introdotta da Andrea G. Pinketts. I racconti ambientati nella metropoli lombarda sono scritti da Riccardo Besola, Andrea Ferrari, Francesco Gallone (tre autori che ne compongono un quarto, recita la loro biografia!), Andrea Carlo Cappi, Stefano Di Marino, Giuseppe Foderaro, Francesco G. Lugli, Giancarlo Narciso, Ferdinando Pastori, Francesco Perizzolo e Paolo Roversi. Alcuni autori raccontano Milano utilizzando i personaggi di successo della loro produzione, così Di Marino mette in campo il suo Professionista (Segretissimo), Narciso l’investigatore privato milanese Butch, Roversi il giornalista Radeschi, che si sposta a bordo di una Vespa gialla del 1974. Andrea Carlo Cappi preferisce il racconto non seriale ma sempre ambientato in una Milano da bere, con un titolo sudamericano che ammicca a un motivetto di successo. Meno noto ma ugualmente bravo Ferdinando Pastori, che conosco fin dai tempi della sua prima straordinaria raccolta Piccole storie di nessuno (Edizioni Clandestine), adesso mi dicono vincitore del Roma Noir.

Un giorno a Milano è un bel prodotto editoriale, graficamente accattivante, economico (10 euro per quasi 300 pagine), stampato in carta riciclata e in un formato pocket che ricorda il giallo da edicola degli anni Settanta. Lo spirito inquieto di Scerbanenco ringrazia.

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Featured images, covers del nuovo libro di Vanessa Vallascas.

 


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