Ciao a tutti! Sono Matteo Bortolotti e in alcuni casi la mia scrittura provoca secchezza delle fauci.
(Avvertenze. Ai sensi del buon senso, consultare un medico in caso di stress-da-mistero.)
È noto che chi cerca trova, ma spesso non sa cos’ha trovato. È successo a Terni, dove alcuni mesi fa è stato rinvenuto un tunnel d’ignota origine e d’ignota funzione che in questi giorni è stato esaminato con attenzione. Dai primi indizi, guardandolo anche dalla foto che vi allego, sembrerebbe trattarsi di una tipica lavorazione romana. Vedete quei mattoni a forma romboidale? È un tipo di lavorazione che si chiama opus reticulatum.
E così s’è gridato alla scoperta archeologica. Come se fosse una novità trovare tracce romaniche in giro per il nostro museo-Paese, ma…
C’è sempre un ‘ma’. Da un secondo e più approfondito esame il tunnel in questione è di recente costruzione! È una copia, una prop replica di un tunnel romano. E questo sì che è #unbelmistero, perché qualcuno avrebbe dovuto costruire un tunnel acqua-condotto finto-romano?
E quando parliamo di una fattura recente, di che periodo stiamo parlando?
Secondo alcune voci (le fonti sono confidenziali) trattasi forse di tunnel costruito durante l’ultima grande guerra… ma perché usare questi principi di costruzione? E se ci fosse altro, dietro?
D’altronde, di tunnel misteriosi è piena la cronaca. Avete visto il mio speciale dell’anno scorso?
Vi terrò aggiornati se c’inciampo ancora. Tra il nero e il mistero.
Ecco la puntata: