Mistero è la prima pubblicazione di una collana, edita da Edizioni Digitali e curata da Nicola Roserba, che ha l'ambizione di presentare al pubblico giovani autori e future promesse della narrativa italiana. Ogni pubblicazione è a tema. Si tratta di raccolte antologiche con una loro coerenza di fondo e, una sorta di interconnessione tra i vari racconti, che comunque rimangono totalmente indipendenti e autoconclusivi.
Come dice anche il nome Mistero si occupa di temi che vanno al di là della normale comprensione umana. Situazioni che possono sfiorare la tradizione delle società contadine, il nostro remoto passato, le fiabe che vengono tramandate di generazione in generazione e, anche la magia. Tra le pagine di questo romanzo potremo assistere all'incontro tra tribù primordiali, scoprire che la magia delle streghe è tanto temuta ma può far comodo nei momenti del bisogno, che l'amore può trascendere la vita e la morte, che anche la favola del ranocchio che nasconde un principe potrebbe avere risvolti inaspettati. Ogni racconto ci terrà a bocca spalancata per la sorpresa e per i misteri che racchiude.
La qualità dei racconti contenuta nell'antologia è ben misurata. I primi tre, in assoluto, sono perfetti. Catturano e ammaliano. Sono scritti con grande cura e un'ottima padronanza del linguaggio. Seguono poi racconti pregevoli, che mantengono alto il livello oltre ogni aspettativa. C'è un leggero calo sul finire del libro. Un paio di racconti mi sono parsi... complicati. Per quanto sia intuibile quale fosse il desiderio dell'autore, nel contesto complessivo dell'opera, per quanto essi abbiano una loro qualità intrinseca, finiscono per sembrare fuori posto o, per trasmettere un messaggio differente. E' il caso del racconto che descrive l'incontro delle due tribù primordiali. In quelle pagine si nota il desiderio di voler raccontare il modo di pensare delle tribù, il desiderio di voler descrivere usi e costumi ormai perduti da millenni. Ciò porta a una lettura che non magnetizza e non induce alla ricerca del mistero. Si è piuttosto incuriositi dalle differenze culturali che si incontrano in contesti da età della pietra ma... a mio parere, necessiterebbe di un maggior spazio narrativo rispetto al format del racconto (n.d.r. ricordo con tanto piacere il bellissimo "La danza della Tigre", con argomentazioni analoghe). L'ultimo racconto è curioso. E' intriso di cultura sarda (n.d.r. credo), racconta la storia di un gruppo di banditi e, nel dettaglio, dell'amore di uno di questi provato per la bella del villaggio... una storia che si lega alla tradizione e alla purezza dei sentimenti. Un bel racconto che, però, anche in questo caso, avrebbe forse necessitato di un più ampio respiro.
Nell'insieme, l'antologia è una lettura veramente piacevole. La casa editrice la propone in formato ebook, con l'opzione, per chi è legato al libro tradizionale, di poterlo stampare in Print on Demand.
Riguardo al progetto, credo sia una iniziativa interessante. Se non erro, il prossimo volume parlerà di Vampiri, e quello successivo sarà invece legato al giallo-thriller. Un progetto che io terrei sott'occhio perché può rappresentare una alternativa validissima alle antologie che vengono spesso proposte dai grossi nomi editoriali e che, però, presentano sempre i soliti quattro o cinque autori affermati di lingua italiana. Qui invece è possibile scoprire nuovi talenti, sconosciuti forse, ma... come diceva Mickey, l'allenatore di Rocky Balboa, con gli occhi di Tigre, spinti dalla fame e dalla voglia di emergere.