La doverosa decisione del Presidente della Regione Cappellacci di annullamento della procedura di assegnazione dei voucher per i tirocini rappresenta purtroppo la conferma della gravità di quanto accaduto stamani e merita un approfondimento d’indagine sulle cause e sugli eventuali responsabili del disguido occorso. Stupisce certamente la mancata corrispondenza fra il peso nel bilancio regionale delle voci relative all’informatizzazione gestionale e amministrativa degli enti e il risultato in termini di qualità ed efficacia. Ma ancor più stupisce la ricorrenza di problematiche simili in occasione di altri bandi, svolti nonostante tutto e mai annullati, come quello di alcuni mesi fa sull’imprenditoria femminile: in quel caso furono le Poste Italiane ad andare in tilt non garantendo alle concorrenti la fedeltà dell’orario di consegna delle domande riportato nel timbro della raccomandata. Logiche di trasparenza e di correttezza procedurale avrebbero imposto allora la riproposizione di una nuova data di consegna per le domande, cosa che non fu mai fatta. Più in generale, sarebbe opportuno che i criteri di selezione dei bandi della Regione Sardegna facessero riferimento, anche in prima istanza, alla qualità e alla pertinenza dei progetti proposti rispetto alle finalità del bando, piuttosto che a modalità necessariamente più generiche e soggette all’imponderabile quale quella del mero ordine d’arrivo : nella fattispecie, sarebbe auspicabile che i tirocini attivati promuovessero realmente un’esperienza di apprendimento qualificante e professionalizzante per i giovani sardi in cerca di occupazione.
Caterina Pes