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Miuccia Prada, la sibilla meneghina

Creato il 24 settembre 2011 da Thewardrobestaff

Miuccia Prada, la sibilla meneghina

Tra le tante definizioni affibbiate all’istrionica signora della moda ce n’ è una nuova da annoverare: veggente.

Alle sue previsioni, in quanto stile e gusto, ci aveva già abituati. Dare anche al triste fashionista più incallito cose che nemmeno sa di bramare è per lei routine stagionale. Ma, questa volta, è per altro che Miuccia Prada ha fatto sfoggio delle sue doti da Sibilla meneghina.

Sei mesi fa, prima ancora che fosse pubblica l’ultima, ennesima, inchiesta a carico di Silvio Berlusconi, lei ha deciso che il mood della collezione per l’estate 2012 sarebbe stato la dolcezza. Se non conoscessimo la sua abilità, verrebbe da pensare in maniera più che plausibile a infiltrati Prada, ovviamente comunisti e sovversivi, negli uffici della procura di Napoli.

“Mi sono stufata di sentir parlare di durezza e di sessualità. Voglio dimostrare che la dolcezza è una qualità del femminile su cui occorre riflettere. Nella moda e quindi nella società”. Queste le sue parole durante la conferenza stampa, subito prima della sfilata. Parole che si incastrano perfettamente, come i congegni del piùpreciso degli orologi svizzeri, per fornire una risposta ad un’ideale conversazione con Terry De Nicolò, la escort fashion victim dell’ultim’ora di cui abbiamo parlato solo pochi giorni fa.

Miuccia Prada, la sibilla meneghina

Parole che si concretizzano in passerella con gonne plissè dalla vita alta, pizzi macramè, leggerissima seta stampata. Tutto in tenui colori pastello, eco alle tonalità della collezione uomo. Per inferire il colpo mortale alla prorompente sessualità dell’uomo macho, che “se ne fa otto in una sera”, viene rivisitato il mondo automobilistico: potenti bolidi dal design fumettoso compaiono su spolverini di corposa seta e gonne in pelle. Le scarpe, rosse, sembrano Ferrari appena assemblate nella fabbrica di Maranello. Una femminilità timida, ma presente più che mai nei dettagli come i grandi gioielli floreali. Finti. Di smeraldi, tanto cari a Terry, nemmeno l’ombra.


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