Il rischio delusione era altissimo viste le mie altissime aspettative. Ora, il film non è come me l'aspettavo (un'amica mi ha suggerito che le mie aspettative erano quelle di vedere un porno. Hai ragione Fra!), e non lo difenderò a spada tratta solo perché ne ho parlato fino al parossisimo: Gigola, nonostante non sia il film che c'era nella mia testa, è un bel film.
Non un capolavoro, e come tutti i film tratti da libri ha le sue belle, classiche pecche (non è molto omogeneo, come un collage di capitoli, e il ritmo è discontinuo, alcuni personaggi non sono stati approfonditi più di tanto e la trama è tutt'altro che intricata) ma si guarda volentieri. L'intreccio, dicevamo, non è affatto intricato, ma da un film che parla di gigolo parigine che si prostituiscono per facoltose anziane non si può chiedere la suspance di che so, Inception.L'intero film su posa sulle (magnifiche ) spalle di Lou Doillon e lei è bella da far male, soprattutto avvolta in quei costumi di scena (grossa pecca: non è mai nuda), credibile nella parte di Georgia/ Gigola .Le scene di sesso, anch'esse, sono credibili. Crude, se vogliamo (ho sentito più di una persona lamentarsi della "violenza" ) ma credibili (la famosa scena del bastone, così come la scena di sesso con un uomo, ha sollevato parecchi fischi e risolini in sala. Gente, crescete), non si limitano insomma a rotolarsi un po' nel letto avvolte in lenzuola di seta per svegliarsi poi la mattina successiva perfettamente e compitamente vestite.
A voler fare un esempio letterario, è un film che rispecchia più Sara Waters che Jonathan Franzen, è simile a uno di quei libri che si leggono volentieri, scendono giù come acqua fresca e alla fine siete soddisfatti della storia, del tempo passato e del non aver rimurginato troppo. Un 'ora e mezzo di piacevole feuilleton in salsa gay, senza troppe pretese.
Ecco, Gigola è solo una storia, senza retorica o chissà che messaggio esemplare da diffondere al mondo.Non ha il magnetismo di Lost and delirious o l'happy ending di Imagine me and you, non è divertente e "istruttivo" come But i'm a cheerleader e non è tragicamente tragico come viola di mare, non pullula di belle fanciulle come L word e non ha il finale catartico di Fucking Amal.
E' solo la storia di Gigola,uno squarcio su Gigola, probabilmente effimero ma molto, molto interessante.
A giugno verrà pubblicato in Italia il libro, evviva evviva.
Pensierino della conclusione: massa di oche starnazzanti che avete starnazzato durante tutta la proiezione( tutta, e sottolineo tutta la proiezione, dai titoli di coda a quelli di testa),perché cavolo ci andate al cinema? E soprattutto, perché cavolo restate in sala se non vi piace? Uscitene, per dyo!